All'aumentato interesse per le tematiche psico-relazionali e sessuologiche
non corrisponde un'adeguata cultura universitaria, sia in ambito diagnostico
che terapeutico. Al fine di colmare parte di questa lacuna viene offerta
ai Medici di Medicina Generale (tramite il Bollettino SIMG) la possibilità
di acquisire una metodica computerizzata specifica e potente, appositamente
studiata. Il Centro Studi e Ricerche Sociorelazionali, infatti, al fine
di diffondere la conoscenza di nuovi strumenti di indagine in ambito sessuo-relazionale
mette a disposizione dei Medici che ne facciano richiesta, iscritti e non
alla SIMG, una versione Limited Edition (gratuita) della metodica denominata
"SESAMO Win".
Il C. S. e R. S. nasce nel 1992. Formato da una serie di professionisti
(medici, psicologi, sociologi, biologi, esperti in statistica, informatica,
ecc.), essi si rendono presto conto che non esiste in letteratura alcun
protocollo per l'indagine in ambito relazionale e sessuale. Dopo cinque
anni riescono a validare e standardizzare sulla popolazione italiana un
diagnostico effettuabile tramite un software appositamente realizzato che
prende il nome di SESAMO (dall'acronimo di Sexuality Evaluation Schedule
Assessment Monitoring). Il software si divide in due parti: una parte è
dedicata alla somministrazione del questionario, l'altra parte elabora
in senso sia statistico sia nosografico un referto anamnestico enucleativo
delle caratteristiche socio-sessuorelazionali del paziente sottoposto al
test.
Il test è applicabile anche da Medici non specialisti in discipline
psicologiche.
Essendo tuttavia l'uso di strumenti psicodiagnostici riservato ai soli
medici e psicologi ed essendo il Test attuabile tramite computer, è
necessario comunicare nella richiesta al Centro Studi e Ricerche Sociorelazionali:
ź Nome e Cognome
ź Via
ź Città
ź Provincia
ź Telefono
ź Numero di iscrizione all'albo professionale di appartenenza.
ź Configurazione hardware e software posseduta, essendo la metodica
installabile da CD-ROM ed eseguibile sui seguenti sistemi operativi: Windows95
e Macintosh (con emulatore per Windows95).
Maggiori dettagli sulla metodica possono essere reperiti ai siti WEB
in calce o richiesti direttamente al C. S. e R. S.
Tel. 0734,6232531
Email: sesamo@sapienza.it
http://www.mercurio.it/sesamo.htm
http://www.sapienza.it/sesamo
CRITERI PER LA DONAZIONE DI SANGUE
ETA': almeno 18 anni e non oltre i 65. PESO: non inferiore a 50 Kg
NON POSSONO DONARE IL SANGUE
PER SEMPRE MOMENTANEAMENTE L'aver sofferto o soffrire di epatite, angina
pectoris, infarto del miocardio, flebiti, ipertensione, diabete, neoplasie,
epilessia e sindromi convulsivanti, tendenza alle emorragie, ulcera di
stomaco, gravi malattie reumatiche, dermatosi diffuse, instabilità
mentale, malattie disendocrine, nefropatie croniche, malattie autoimmmuni,
Lue, sieropositività per HIV. Le persone affette da miopia eguale
o superiore a 5 decimi e coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti
o abusano di alcool. Coloro che sono affetti da ulcera; una volta clinicamente
guariti potranno riprendere la donazione. Le persone affette da allergie
varie. Queste dovranno evidenziare la forma allergica al medico che valuterà
l'opportunità della donazione.
SI DEVE SOSPENDERE LA DONAZIONE PER:
5 anni dopo una trasfusione di sangue o dei suoi derivati 3 anni dopo
profilassi antimalarica o soggiorno in zona endemica 2 anni se affetti
da Brucellosi (Febbre Maltese) 1 anno dopo la mononucleosi, la toxoplasmosi,
una gravidanza od un aborto, un'operazione chirurgica, una anestesia totale,
la vaccinazione antirabbica 6 mesi dopo un intervento chirurgico in anestesia
locale, un tatuaggio, la foratura delle orecchie, l'agopuntura 2 mesi dopo
una vaccinazione per il Vaiolo, per la Febbre Gialla, per la Rosolia o
per la Varicella 1 mese dopo la assunzione di tetracicline e farmaci antiacne
2 settimane dopo vaccinazione per il tetano, il tifo, il colera, la difterite,
la poliomielite, l'influenza, il morbillo 1 settimana dopo l'assunzione
di Aspirina 5 giorni dopo l'assunzione di Novalgina, Voltaren, Tachipirina,
antibiotici e sulfamidici
Se si sono assunti dei medicinali (di qualsiasi tipo, vitamine incluse)
nei 30 giorni precedenti la donazione è opportuno comunicarlo al
medico che esamina il donatore al fine di stabilirne l'idoneità.
E' comunque opportuno evidenziare allo stesso medico eventuali patologie
o disturbi avuti dalla precedente donazione al fine di tutelare l'integrità
fisica dei donatori e di coloro che riceveranno il sangue donato.
IMPATTO DELLA NOTA 48 SULLA GESTIONE DELL'ULCERA PEPTICA IN ITALIA
La Nota 48, emanata dalla C.U.F. (Commissione Unica del Farmaco) e
in vigore dal 1/4/94, limita la prescrivibilità a carico del S.S.N.
dei farmaci che inibiscono la secrezione acida ad un periodo "di norma"
di 4-8 settimane. Scopo dell'introduzione di questa nota (e delle altre)
è il contenimento della spesa sanitaria. Per valutare se la nota
ha ottenuto l'effetto desiderato gli autori hanno analizzato retrospettivamente
la spesa sanitaria in un periodo di 10 mesi prima e 10 mesi dopo l'introduzione
della stessa. Sono stati controllati i dati di 14 U.S.L., suddivise in
due gruppi sulla base del consumo di H2-antagonisti (che nel periodo considerato
erano i più usati tra gli antisecretori). Il gruppo I comprendeva
7 U.S.L., caratterizzate da una rigida applicazione della nota 48 e da
una conseguente riduzione del consumo di H2-antagonisti; il gruppo II comprendeva
altre 7 U.S.L., in cui la pressione delle autorità locali sui medici
per l'osservanza della nota era stata meno rigida e il consumo di H2-antagonisti
era diminuito in misura inferiore alla media nazionale o addirittura aumentato.
I parametri clinici presi in considerazione sono stati: numero di ricoveri
per ulcera peptica, durata dei ricoveri, numero di gastroscopie effettuate,
numero di recidive. L'analisi economica ha valutato i costi ospedalieri,
degli antisecretori, delle visite del MG, delle visite specialistiche,
delle gastroscopie, i costi indiretti legati alla perdita di produttività.
I risultati sono di seguito riportati. Nel gruppo I era aumentato il numero
di ricoveri dell'8,6%; l'incremento riguardava i ricoveri per recidiva
di ulcera. Nel gruppo II, invece, il numero dei ricoveri era, anche se
in misura minima, diminuito. Le gastroscopie erano aumentate in entrambi
i gruppi. Il consumo di H2-antagonisti si era ridotto molto nel I gruppo
e poco nel II, ma era in forte aumento il consumo degli inibitori di pompa
protonica. La spesa sanitaria complessiva, che, nelle intenzioni degli
estensori della nota, sarebbe dovuta diminuire, era invece decisamente
aumentata.
(Medic, 12/97)
ANTIBIOTICI DA SOLI SUFFICIENTI PER GUARIRE L'ULCERA DUODENALE ?
81 pazienti affetti da ulcera duodenale attiva HP-positiva sono stati
randomizzati in doppio cieco per un trattamento di 2 settimane con tre
antibiotici (Metronidazolo 1200 mg + Amoxicillina 2000 mg + Claritromicina
1000 mg) oppure con placebo. Sono stati effettuati controlli clinici ed
endoscopici dopo 4, 8 e 12 settimane. L'eradicazione è stata verificata
dopo 8 settimane con Urea Breath Test. Risultati: dopo 4 settimane le percentuali
di cicatrizzazione erano del 92% con la terapia antibiotica e del 36% col
placebo; dopo 8 settimane le percentuali erano del 100% con l'antibioticoterapia
e del 61% col placebo, che arrivava al 63% dopo 12 settimane. I tassi di
eradicazione con l'antibioticoterapia erano del 63%. Commento personale:
a quanto pare l'inibitore di pompa protonica non è indispensabile.
(Gut, 1997: 41: 43-48)
PRANOTERAPIA
La pranoterapia è basata sul concetto che l'uomo possiede un
"campo energetico" che può essere percepito e modificato da un pranoterapista.
Obiettivo dello studio: controllare se i pranoterapisti sono in grado realmente
di percepire questo campo energetico umano. 21 pranoterapisti sono stati
esaminati in condizioni di cecità per stabilire se essi erano capaci
di identificare correttamente quale delle loro mani (la dx o la sn) era
più vicina alla mano dell'investigatore. Il risultato ottimale sarebbe
stato il 100% di individuazioni positive, mentre il 50% sarebbe stato considerato
un risultato casuale. I risultati reali positivi furono solo il 47%. Secondo
gli autori l'esperimento dimostra in modo irrefutabile che le pretese dei
pranoterapisti non hanno alcun fondamento.
(JAMA, 01.04.98)
IL SUCCO DI UVA ROSSA UN ANTIAGGREGANTE MIGLIORE DELL'ASPIRINA ?
Al meeting annuale dell'American College of Cardiology tenutosi ad Atlanta
il 30-03-98 sono stati presentati i risultati di una ricerca preliminare
svolta su dieci persone, che hanno bevuto succo d'uva rossa, succo d'arancia
e succo di pompelmo per 7-10 giorni di seguito, con un periodo di wash-out
di una settimana tra un tipo di succo di frutta e l'altro. L'effetto antiaggregante
è stato valutato testando l'aggregazione piastrinica in risposta
al collagene. Mentre il succo d'arancia e il succo di pompelmo non hanno
dimostrato effetto antiaggregante, il succo di uva rossa ha dimostrato
un effetto dell'84% (più o meno 20) in 8 casi su 10, un risultato
quindi superiore a quello riportato per l'aspirina. Ovviamente qualsiasi
conclusione è del tutto prematura. Comunque… viva l'uva !! (e derivati…
J !)
(Doctor's guide 30.03.98)
OTTIMIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO ANTIIPERTENSIVO NELLA PRATICA AMBULATORIALE
RISULTATI DELLO “STAR” (Studio per una Terapia Antiipertensiva Razionale)
Allo studio hanno partecipato 37 medici di medicina generale italiani
e 11 specialisti, che hanno discusso e preparato insieme un protocollo.
Sono stati arruolati 1130 pazienti ipertesi ,di cui 1049 già in
trattamento antiipertensivo e 81 non trattati in precedenza, che dopo un
anno alla visita finale erano scesi a 1073 (il 95% dei pazienti iniziali).
Scopi dello studio: razionalizzazione della terapia antiipertensiva sulla
base delle indicazioni e controindicazioni nei singoli pazienti, utilizzo
preferenziale dei farmaci con documentata attività preventiva primaria,
riduzione dei costi. Dopo un anno di follow-up la percentuale di pazienti
con valori di pressione sistolica e diastolica ben controllati è
aumentata in maniera significativa, gli effetti collaterali si sono ridotti,
non ci sono state variazioni significative negli esami di laboratorio ad
eccezione di una riduzione della colesterolemia totale, è aumentato
il consumo di beta bloccanti e diuretici, il costo medio del trattamento
antiipertensivo si è ridotto di circa il 6% rispetto all'inizio
dello studio.
Lo studio dimostra che il coinvolgimento dei medici di medicina generale
nella elaborazione di linee-guida porta nella pratica ambulatoriale a migliorare
il controllo della pressione arteriosa nei pazienti ipertesi, a razionalizzare
le prescrizioni e a ridurre la spesa sanitaria.
(Ricerca & Pratica, 01-02/98)