La formazione permanente dei medici di medicina generale.
La Provincia Autonoma di Trento, tramite il coinvolgimento di un apposito gruppo tecnico provinciale costituito da rappresentanti dell’Assessorato alla Sanità e dell’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari e da medici rappresentanti le Società professionali, i Sindacati e l’Ordine dei medici, ha elaborato le norme generali per la formazione permanente dei medici di medicina generale convenzionati in applicazione dell'art. 8 del D.P.R. 484/96.
Tramite tale disciplina ci si propone di coordinare e compatibilizzare le iniziative formative realizzate nell’ambito del Servizio Sanitario con quelle promosse da altri Centri, Enti, Organizzazioni e Società professionali.
Annualmente l’Azienda provinciale, le Società professionali, l’Ordine dei Medici ed altri Enti interessati, sono chiamati ad individuare le aree tematiche della formazione che intendono realizzare nell’anno successivo.
I temi della formazione sono poi scelti dal predetto competente gruppo tecnico in modo da rispondere ai bisogni organizzativi del servizio ed alla necessità di una crescita professionale dei medici anche in relazione all’evoluzione dei sistemi di gestione ed informativi.
Il medico è tenuto a frequentare attività formative per 32 ore all'anno realizzate sia dall'Azienda sia da altri Enti, previa riconoscimento dei programmi formativi da parte del predetto gruppo tecnico; per la frequenza a tali iniziative, il medico ha diritto al servizio della continuità assistenziale ovvero alla sostituzione con onere a carico dell'Azienda stessa. Peraltro, l'Azienda può organizzare iniziative sui bisogni organizzativi, alle quali il medico è tenuto a parteciparvi obbligatoriamente .
Il medico può inoltre partecipare, con sostituzione a carico dell'Azienda, a corsi di formazione per animatori di durata pari ad almeno 48 ore. La partecipazione a tali corsi comporta l'iscrizione all'Albo provinciale dei medici animatori, tenuto dal gruppo tecnico provinciale.
Il documento è disponibile su carta e consultabile in Internet all’indirizzo: http://healt.tqs.it/sanita-trentino/formperssan/fr_formhome.htm.
Rif. Franca Bellotti - Ufficio formazione personale sanitario
Servizio Attività di Gestione Sanitaria - Provincia Autonoma di Trento
Via Gilli, 4 - 38100 TRENTO
Tel. 0461/494106 - 0461/494104 - Fax 0461/494109
e - mail:asssantn.for@tqs.it
F/DPR484
NORME GENERALI PER LA FORMAZIONE PERMANENTE OBBLIGATORIA DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
APPLICAZIONE ART. 8 D.P.R. 22 LUGLIO 1996 N. 484
PREMESSA
Il nuovo ruolo del medico di medicina generale.
La professione del medico di medicina generale, tenendo anche conto di quanto emerge dall'Accordo Collettivo Nazionale e nella realtà quotidiana, è caratterizzata dall’esercizio di prestazioni derivanti dal possesso di competenze esclusive. In passato essa si connotava soprattutto per il possesso di conoscenze tecnico - scientifiche e di abilità pratiche del medico. Oggi, con il progresso delle nozioni scientifiche e l’ingresso della tecnologia, la medicina reclama per il suo esercizio altri componenti, altrettanto importanti.
* Oltre a sapere, saper fare e saper essere, i medici debbono poter fare e quest’ultimo requisito richiede una idonea organizzazione, disponibilità di risorse umane nonché risorse finanziarie, più o meno cospicue, a seconda del grado di sofisticazione delle prestazioni offerte, ed in relazione ad una tecnologia in continua evoluzione.
* Il rapporto medico/paziente si è trasformato in rapporto medici /paziente in relazione alle diverse fasi seguite dal cittadino tra i diversi settori della organizzazione sanitaria.
* Anche la definizione di medico curante e di consulente, ed i loro rapporti, devono essere rivisitati in una realtà nella quale la tradizionale separazione, tra medicina territoriale e ospedali, non è più come in passato. Dimissioni protette, day hospital, assistenza domiciliare integrata e R.S.A. reclamano infatti una collaborazione sempre più forte tra i medici dei due ambiti.
Un’altra componente essenziale della professione è la riconoscibilità sociale del ruolo del medico di medicina generale da parte dei cittadini. Il medico potrà essere insofferente di fronte alle rivendicazioni di autonomia del cittadino in tema di salute, alla pretesa di negoziare iter diagnostici e terapie e alla crescente tendenza a ricorrere alla denuncia per "cattive prestazioni".
Si deve pertanto prendere atto che il paternalismo della tradizione medica è definitivamente tramontato e questo ci deve comunque porre qualche dubbio se ciò sia davvero, e sempre, un vero vantaggio per il cittadino.
Il medico di medicina generale rappresenta il riferimento principale per le cure primarie dei cittadini; infatti ogni giorno circa il 2% degli italiani si reca presso gli ambulatori dei medici di medicina generale, i quali incontrano l’intera popolazione mediamente tre volte l’anno.
Coloro che si recano con maggiore frequenza presso gli studi professionali sono gli ultra settantenni con una prevalenza delle donne rispetto agli uomini.
Da questo "alto indice di gradimento" emerge la necessità di sfruttare adeguatamente questi contatti per:
· promuovere la prevenzione, l’educazione sanitaria e l’indagine epidemiologica (gestire in maniera produttiva le informazioni raccolte), anche attraverso la realizzazione di un sistema informativo delle attività di assistenza sanitaria di base centrato sui bisogni del paziente ed attraverso una medicina di iniziativa;
· migliorare la comunicazione con il paziente - cliente. Nel rispetto della libertà di cura, i medici organizzano le loro attività tenendo conto del rispetto della persona, umanizzando l'approccio, ricorrendo al consenso informato per avviare terapie e diagnostiche o suggerire interventi , impostando un rapporto di fiducia con gli assistiti anche in applicazione della Carta dei Servizi;
· razionalizzare i flussi informativi da e verso lo studio;
· gestire, in collaborazione con i medici ospedalieri, i ricoveri in modo programmato;
· prevedere per il futuro, a breve e medio termine, un incremento della domanda legata alla soluzione di problemi dipendenti dall’invecchiamento della popolazione ed all’aumento delle patologie croniche;
· affrontare la soluzione dei problemi di salute dei pazienti sul territorio, qualificando alcuni aspetti della medicina generale (continuità assistenziale, facilità di accesso, la distribuzione su tutto il territorio di questa figura, assistenza domiciliare);
· affrontare in modo adeguato i bisogni conseguenti a patologie altamente invalidanti che richiedono conoscenze specifiche e tecniche di approccio che vanno opportunamente acquisite e mantenute (la gestione dei malati diabetici o affetti da fibrosi cistica, ecc..);
· affidare alla medicina generale convenzionata un ruolo di raccordo tra la struttura deputata ad assicurare la qualità e la continuità dell'assistenza (APSS) e l'utenza destinataria degli interventi sanitari e, contemporaneamente portatrice di bisogni da soddisfare tempestivamente.
In definitiva da queste osservazioni, emerge che per il medico di medicina generale, l’oggetto dell’intervento non è più la malattia, ma il malato.
Contemporaneamente, una particolare attenzione dedicata alla cure primarie è caratterizzata dalla ricerca di un migliore rapporto costo - efficacia del sistema, a fronte di una spesa sanitaria vincolata e definita a priori.
Quanto sopra alla luce del fatto che l’offerta della medicina è cresciuta ed è sempre più cara mentre la "transizione epidemiologica" ha portato ad un aumento della morbosità (malattie croniche, anziani, nuove malattie infettive) e ad una riduzione della mortalità, anch’essi causa di aumenti dei costi.
Viviamo inoltre in una società ad elevata scolarizzazione con un’esplosione dell’informazione che induce pseudo - bisogni più che educare alla salute, terrore delle malattie ed informazioni di tipo consumistico che comportano aumento dei costi attraverso la richiesta di inutili quanto costosi check - up che il mercato incoraggia senza che il cittadino - consumatore - cliente sia in grado di valutare la qualità del prodotto che acquista, attratto piuttosto dalla quantità delle prestazioni che riceve.
Questa "nuova realtà sanitaria" rappresenta per il medico di medicina generale un diverso modo di gestire l’attività quotidiana di ambulatorio e l’utilizzo di alcuni strumenti, peraltro previsti anche nella nuova convenzione e programmazione sanitaria quali:
· la costituzione e la sperimentazione di nuove figure associative dei Medici di medicina generale (medicina di gruppo - medicina in gruppo - cooperative tra medici di MG). Nella Provincia di Trento, per le sue caratteristiche geografiche e per la presenza di numerosi medici che operano in più ambulatori, andrebbe sperimentata la possibilità di realizzare una medicina in gruppo che permetta ai medici di operare nei rispettivi ambulatori, possibilmente collegati per via telematica, ed avere legami di tipo progettuale e funzionale;
· la sperimentazione del budget che non può prescindere da una omogenea informatizzazione degli studi professionali. Riguardo a tale strumento i medici possono manifestare il loro interesse in quanto solo con la programmazione ed il controllo del relativo comportamento possono aumentare la loro professionalità e quindi invocare determinati incentivi. Nel contempo anche il servizio pubblico, nella prevista attività di supporto ai medici nel corso dell’esercizio (coinvolgimento nella individuazione degli obiettivi e verifica del raggiungimento degli stessi) ha la possibilità di monitorare la leva forse più rilevante del governo della domanda.
Quali possibilità può offrire la medicina generale per rispondere all’obiettivo di un migliore rapporto costo/efficacia del sistema? Essenzialmente tre modalità:
· l’orientamento ed il contenimento delle domanda;
· la deospedalizzazione a vantaggio dell’attività ambulatoriale e domiciliare. Particolare attenzione va infatti riservata agli anziani, ai tossicodipendenti, ai malati oncologici, ai soggetti non autosufficienti ed ai malati cronici e terminali allo scopo di favorire il mantenimento dei medesimi nel proprio ambiente di vita e relazionale, attivando forme integrate di assistenza di concerto con le strutture pubbliche ed i distretti sanitari;
· il contenimento della spesa., inteso come razionale e mirata utilizzazione delle risorse.
La nuova convenzione fornisce alle singole Regioni la possibilità di scegliere tra obiettivi esclusivamente finanziari ed obiettivi correlati al rispetto dei budget ed all’attuazione di progetti obiettivo.
Gli accordi regionali prevedono infatti per i Medici di medicina generale una quota variabile della retribuzione, oltre a quella fissa calcolata sul numero dei cittadini iscritti, stabilita in base a due criteri:
- prestazioni aggiuntive (art. 32 della nuova convenzione)
- tetti di spesa programmati (art. 72, comma 4).
Il rispetto dei tetti di spesa programmati non va inteso come mero rispetto di vincoli esclusivamente finanziari, ma come perseguimento di obiettivi secondo protocolli e linee guida concordate e comunque valutate in termini di costo - efficacia. La presenza di questa quota variabile legata ad obiettivi introduce una logica aziendale anche nei confronti della medicina generale.
Obiettivi ed istanze dell'aggiornamento:
I mutamenti che rapidamente si stanno verificando a livello culturale e socio - politico, impongono al Medico di medicina generale una capacità di adeguare altrettanto velocemente il suo ruolo alle necessità emergenti.
La preparazione ricevuta in ambito universitario, anche per le giovani leve, è universalmente riconosciuta carente quanto a formazione per la medicina generale. Questa coscienza è presente anche a livello europeo dove esistono nazioni che richiedono un tirocinio post laurea per i professionisti che vogliono inserirsi nella medicina del territorio, anche di tre anni.
La differenza essenziale tra l’insegnamento accademico e la realtà della medicina generale, sta nel fatto che quest’ultima deve porsi come risposta a problemi concreti. Deriva da ciò un’impostazione del comportamento professionale che senza nulla togliere alla rigorosa conoscenza scientifica, privilegia un approccio al paziente ispirato a criteri estremamente pratici che pur tenendo conto del problema specifico non prescindono dalla totalità della persona.
E’ esattamente l’opposto di quanto succede in ambito specialistico ed ultra specialistico in cui il particolare finisce per prevalere sulla visione d’insieme del malato.
Dovendo il Medico di medicina generale rispondere a queste esigenze, non essendo possibile trovare risposta in ambito universitario (tant’è che in alcune facoltà sono state già attuate sperimentazioni con ambiti di insegnamento lasciati alla docenza di Medici di medicina generale), diventa compito delle Società scientifiche professionali e delle Aziende sanitarie farsi carico di tale istanza tramite la formazione permanente e l'aggiornamento.
In un tempo di risorse limitate, avendo anche l’aggiornamento e/o la formazione loro costi, appare indispensabile concepirli come mirati a:
1. migliorare comportamenti professionali;
2. realizzare progetti obiettivo;
3. fornire preparazione idonea a risolvere problematiche urgenti ed attuali con rilevante incidenza socio - sanitaria.
Riguardo alle metodiche formative, la lezione accademica non appare in grado di dare risposta agli obiettivi appena proposti.
La formazione dunque perché possa essere in grado di modificare le performances del medico, deve avvenire mediante:
1. coinvolgimento attivo dei partecipanti;
2. definizione degli obiettivi, verifica degli esiti e della loro ricaduta pratica e divulgazione dei risultati;
3. sviluppo di competenze documentative e di valutazione dell'azione formativa e professionale.
LE INDICAZIONI DEL NUOVO ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE.
L'art. 8 del D.P.R. 22 luglio 1996 n. 484 concernente l'Accordo Collettivo Nazionale per la regolamentazione dei rapporti con i medici di medicina generale disciplina l'aggiornamento obbligatorio e la formazione permanente del medico di medicina generale con rapporto di lavoro per lo svolgimento dei compiti di (art. 1, Capo 1 del D.P.R. 484/'96):
- assistenza primaria di medicina generale;
- continuità assistenziale;
- emergenza sanitaria territoriale;
- attività programmata per servizi territoriali.
Le disposizioni dell'art. 8 sottolineano il ruolo di programmazione delle attività di aggiornamento che deve essere svolto dalle Regioni (ed in sede locale dalla Provincia) sentito anche il parere del Comitato provinciale ex art. 12 dell'Accordo.
Spetta inoltre alle regioni (Provincia) emanare norme generali per la formazione permanente al fine anche di coordinare e compatibilizzare le iniziative realizzate all'interno del Servizio Sanitario con quelle realizzate da altri Centri, Enti, Organismi e Società professionali. In particolare alla Provincia spetta stabilire le linee di coordinamento e di indirizzo, la programmazione generale delle aree tematiche, le metodologie didattiche e il modello economico - gestionale delle attività di aggiornamento professionale. La realizzazione delle iniziative di formazione permanente obbligatoria è demandata all'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
La normativa prevede che la funzione prgrammatoria di coordinamento e di indirizzo, venga esercitata dalla Provincia d'intesa con l'Ordine dei Medici e con la collaborazione delle società professionali di medicina generale presenti a livello provinciale (SIMMG - CS e RMG - SNAMID) e dai sindacati maggiormente rappresentativi (FIMMG - SNAMI - CGIL e SIMET).
A tal fine si è prevista la costituzione, presso l'Assessorato provinciale alla Sanità ed Attività Sociali, di un gruppo tecnico per i problemi dell'aggiornamento dei medici di medicina generale composto da:
- n. 2 funzionari del Servizio Attività di gestione sanitaria
- n. 2 rappresentanti dell'Ordine dei Medici
- n. 2 funzionari dell'Azienda provinciale per i Servizi sanitari
- n. 3 medici rappresentanti delle Società professionali (SIMMG - CS e RMG - SNAMID)
- n. 4 rappresentanti delle OO.SS. firmatarie dell'Accordo (FIMMG - SNAMI -CGIL - SIMET).
Gli aspetti tecnico - amministrativi e di segreteria di tale gruppo sono curati dall'Ufficio provinciale formazione del personale sanitario.
Tale gruppo elabora le norme generali per la formazione permanente, da sottoporre poi all'approvazione del suddetto Comitato provinciale e della Giunta provinciale. Individua altresì, entro il 15 dicembre di ogni anno, sentita l'Azienda provinciale per i servizi sanitari ed in particolare il Comitato Consultivo di Azienda ex art. 11 nonchè le Società professionali, gli Enti ed Organismi, le aree tematiche della formazione da realizzare nell'anno successivo. I temi della formazione obbligatoria saranno scelti in modo da rispondere ai bisogni organizzativi del servizio (programmi obiettivo, azioni programmate, qualità e quantità delle prestazioni, patologie emergenti, ecc...) ed alla necessità di una crescita professionale dei medici anche in relazione all'evoluzione della medicina generale dei sistemi di gestione ed informativi.
Al Comitato provinciale ex art. 12 saranno comunicati gli indirizzi e le aree tematiche elaborati annualmente dal predetto gruppo tecnico per l'aggiornamento, nonché i programmi annuali per l'aggiornamento elaborati dall'Azienda per i fini di cui al comma 8 dell'art. 12 dell'Accordo.
In base a quanto previsto dall'art. 8 del D.P.R. n. 484/1996 il medico di medicina generale convenzionato con l'Azienda partecipa annualmente ad iniziative di aggiornamento / formazione le cui modalità di realizzazione e di frequenza sono disciplinate nel presente documento. Le attività di formazione qui disciplinate riguardano:
A. ATTIVITA' DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE ORGANIZZATI DALL'AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
a1) Corsi di aggiornamento organizzati dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari rivolti esclusivamente ai medici di medicina generale convenzionati con il S.S.P.
Tali corsi dovranno realizzarsi di sabato mattina ed avere una durata di 32 ore oppure di 16 ore, e quest'ultime sono da intendersi ad integrazione di iniziative frequentate all'esterno del S.S.P.. I corsi dovranno utilizzare metodologie didattiche dell'apprendimento attivo che prevedono il lavoro in piccoli gruppi e modalità appropriate per la valutazione della qualità dei corsi, nonché idonee modalità per la valutazione formativa dei partecipanti.
L'Ufficio competente nella realizzazione di ciascun corso di aggiornamento provvede alla costituzione di un gruppo di progettazione costituito da medici di medicina generale animatori individuati tra gli iscritti all'Albo provinciale degli animatori sulla base delle loro indicazioni. Il gruppo di progettazione avrà il compito di individuare gli argomenti da trattare nel corso specifico, gli obiettivi formativi da perseguire, la metodologia didattica, l'elenco dei docenti con relativa qualifica, le modalità di valutazione dell'apprendimento dei corsisti e della qualità del corso e quant'altro necessario per le definizioni del programma specifico dell'attività formativa.
a2) Corsi organizzati dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari, rivolti al personale dipendente dal Servizi Sanitario provinciale ed estesi anche ai medici di medicina generale convenzionati.
E' opportuno che il medico di medicina generale possa frequentare, in alternativa ai corsi specifici di cui al precedente punto a.1), iniziative di aggiornamento rientranti nei progetti previsti dai Piani annuali per il personale dipendente che, per la loro finalità, interessano sia la realtà ospedaliera sia territoriale (assistenza programmata domiciliare, intervento per gli anziani, ecc...). In tali casi l'Azienda, in rapporto alle esigenze organizzative e le disponibilità finanziarie, potrà autorizzare la presenza del medico convenzionato anche in giorni diversi dal sabato.
a3) Attività di ricerca e progetti obiettivo organizzati dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Ai fini della formazione permanente prevista per i medici di medicina generale potrà essere ricompresa la partecipazione a progetti obiettivo ed attività di ricerca intervento gestiti dall'Azienda provinciale per servizi sanitari purchè previsti nell'ambito della programmazione annuale. Tenuto conto delle linee programmatiche sanitarie promosse a livello nazionale e locale, sarà data priorità agli interventi di integrazione ospedale / territorio (progetto ADI, assistenza domiciliare, ecc), ambito sanitario /sociale.
In base al peso ed alle caratteristiche dell'intervento potranno essere riconosciute, al fine di raggiungere gli obiettivi in maniera esaustiva, almeno 16 o 32 ore all'anno.
Per quanto riguarda i tempi e le modalità di realizzazione di tali attività, l'Azienda provvederà ad individuare i criteri di realizzazione secondo specifiche articolazioni (incontri anche in giornate diverse dal sabato, riconoscimento di particolari attività connesse alla ricerca e svolte anche in ambito ambulatoriale, ....).
B. CORSI DI AGGIORNAMENTO ORGANIZZATI DA SOGGETTI ESTERNI ALL'AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI.
b1) Corsi di aggiornamento organizzati in provincia, da Centri, Società professionali della medicina, organismi riconosciuti ed accreditati dalla F. N. OO.MM. C e O. (Ordine provinciale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri).
Tali iniziative dovranno essere realizzate di sabato mattina, pari ad almeno 16 e comunque non più di 32 ore ed essere coordinate con la programmazione formativa annuale e con le attività gestite dall'Azienda al fine di poter contare su di un sistema coerente ed integrato di formazione, dando comunque priorità agli argomenti di tipo specialistico. Pertanto le Società professionali, organismi, Centri, ecc... dovranno rispettare le previste norme nazionali e gli obiettivi individuati da piani annuali e presentare i programmi formativi al gruppo tecnico provinciale per i problemi dell'aggiornamento (delegato dal Comitato provinciale ex art. 12 del D.P.R. 484/'96) almeno 30 giorni prima della realizzazione.
Le iniziative di tipo monotematico potranno essere organizzate in moduli formativi di durata non inferiore alle quattro ore, purchè inserite nelle aree tematiche individuate annualmente a livello provinciale.
Le Società professionali, organismi, ecc.. interessati elaboreranno per il riconoscimento da parte dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri e del Comitato provinciale suddetto il programma formativo del corso evidenziando:
- gli obiettivi formativi, le metodologie didattiche adottate, il numero dei medici che si intende coinvolgere (idealmente 30/35 medici per corso), i temi che si intende trattare, l'elenco dei relatori con relativa qualifica, il calendario e l'orario degli incontri che dovranno essere realizzati di sabato mattina, il nominativo degli animatori che coordineranno le attività d'aula, le modalità per la valutazione della qualità del corso nonché per la valutazione formativa dei partecipanti, l'impegno a rilasciare l'attestato di frequenza, ai medici che hanno partecipato ad almeno l'80% delle ore realizzate.
A conclusione del corso le Società professionali, gli Organismi, i Centri.... dovranno inviare all'Azienda e Distretti, con i quali i medici frequentanti hanno un rapporto di convenzione, il prospetto riassuntivo delle presenze e l'elenco dei medici che hanno frequentato il corso per almeno '80% delle ore programmate.
Il numero di ore riconoscibili quale aggiornamento obbligatorio corrisponde alla durata delle singole iniziative e comunque fino a 32 ore annue.
b2) Corsi organizzati fuori provincia da Centri, Organismi, Società professionali di medicina generale riconosciuti dalla F.N.OO.MM. C e O.
I medici interessati a frequentare le iniziative di aggiornamento organizzate da Enti, Centri, Organismi, Società professionali a livello extra-provinciale, purché attinenti gli obiettivi previsti dal piano dell'Azienda relativamente all'aggiornamento del medico di medicina generale, dovranno inviare almeno 30 giorni prima dell'inizio del corso al CUA (Commissione unica aziendale per il coordinamento delle attività di aggiornamento obbligatorio e facoltativo) ed al Distretto di competenza: copia del programma del corso da cui risulti il riconoscimento e l'accreditamento da parte della F.N.OO.MM.CeO, gli obiettivi formativi, i temi trattati, il calendario degli incontri con l'orario preciso previsto per gli stessi, il nominativi e la qualifica dei docenti d'aula, la frequenza obbligatoria convalidata da firme di presenza. Sulla base di tale documentazione, il CUA provvederà all'autorizzazione.
Qualora la F.N.OO.MM.CeO non abbia, sulla base di autonoma disciplina, riconosciuto il programma del corso, può essere accettato il riconoscimento del corso medesimo da parte dell'Ordine provinciale dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri. A conclusione del corso il medico dovrà inviare al Distretto di competenza copia dell'attestato di frequenza. Il numero di ore riconoscibili quale aggiornamento obbligatorio corrisponde alla durata delle singole iniziative e comunque fino a 32 ore annue.
b3) Corsi ed altre iniziative di aggiornamento non riconosciuti e non accreditati dalla F.N.OO.MM.CeO
I medici di medicina generale possono frequentare a proprie spese senza oneri di sostituzione a carico dell'Azienda, iniziative di aggiornamento non riconosciute dalla F.N.OO.MM.CeO per un massimo di 16 ore annue, pari cioé alla metà del tempo previsto per l'aggiornamento obbligatorio. Il medico che partecipa a tali iniziative di aggiornamento (convegni, congressi, ecc...) dovrà trasmettere al Distretto di competenza copia "dell'attestato di frequenza" con specificate le ore di corso frequentate. Tali ore dovranno comunque essere integrate con la frequenza ad altre iniziative fino alla concorrenza delle 32 ore di aggiornamento obbligatorio previste dalla relativa convenzione.
C1) Corsi di formazione per animatori e iscrizione all'albo provinciale degli animatori.
Il Gruppo tecnico provinciale per l'aggiornamento individua il fabbisogno di animatori e dei relativi corsi di formazione. In coerenza a tali indicazioni il programma annuale delle attività di aggiornamento del personale sanitario elaborato dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari prevederà l'attivazione di corsi di formazione per "animatori di formazione permanente" interessati a svolgere attività di progettazione, gestione e conduzione di attività di aggiornamento. L'Azienda indicherà, con il programma del corso il numero massimo dei partecipanti o, nel caso di corsi rivolti anche al personale dipendente, l'eventuale riserva di posti per i medici di medicina generale.
Potranno partecipare a tale formazione i medici di medicina generale:
* con almeno cinque anni di servizio nell'assistenza primaria;
* con incarico da almeno un anno a tempo indeterminato non inferiore alle 24 ore settimanali nella continuità assistenziale.
Qualora i richiedenti superino il numero riservato, l'Ente organizzatore provvederà a svolgere una selezione sulla base del curriculum formativo individuale, valutando in particolare i titoli professionali, l'attività scientifica, didattica svolta nonché la partecipazione a corsi ed iniziative di aggiornamento.
I corsi di formazione per animatori organizzati sia all'interno del S.S.P. sia all'esterno, dovranno possedere i seguenti requisiti:
- prevedere una durata di almeno 48 ore;
- prevedere l'obbligo della frequenza.
Per la frequenza a corsi per animatori organizzati fuori provincia da Regioni, Aziende, Società professionali,..... l'autorizzazione è data dall'Azienda provinciale per i Servizi sanitari, purché i corsi rispondano alle caratteristiche sopra individuate.
Al termine dei corsi per animatori di formazione a chi avrà frequentato almeno l'80% delle ore previste, verrà rilasciato, da parte dell'Ente gestore certificato di frequenza, che costituirà requisito per l'inserimento nell'albo provinciale per gli animatori di formazione.
L'iscrizione all'albo degli animatori viene deliberata dal gruppo tecnico provinciale per l'aggiornamento ed è valevole per cinque anni, trascorsi i quali deve intendersi decaduta se l'animatore non ha partecipato ad ulteriori aggiornamenti della Sua preparazione o non ha partecipato all'organizzazione di corsi per la categoria medica.
L'albo provinciale degli animatori è tenuto dal Comitato provinciale ex art 12 avvalendosi del gruppo tecnico provinciale.
Per le esigenze del corso di formazione specifica in medicina generale di cui al Decreto Leg.vo n. 256/'96 potranno essere attivati specifici corsi di formazione per TUTORI con una durata di almeno 48 ore
c2) Aggiornamento del medico animatore iscritto nell'Albo provinciale degli animatori.
Al fine di evitare che il medico animatore sia marginale nei confronti di una realtà dinamica e sia interprete dei bisogni di cambiamento, si prevede che ogni due anni possa frequentare corsi di aggiornamento in materia didattico-formativa realizzati dalla'Azienda, della durata massima complessiva di 32 ore, purché abbia svolto attività di animatore all'interno di corsi autorizzati dal Comitato provinciale ovvero nella formazione specifica in medicina generale. La frequenza a tali corsi è da considerarsi in aggiunta alle 32 ore annue previste per l'aggiornamento obbligatorio del medico convenzionato con possibilità di fruire della sostituzione con onere a carico dell'Azienda.
c3) Compensi al medico animatore
L'attività di animatore non comporta riduzione del massimale individuale.
Per la progettazione - programmazione di ogni corso di aggiornamento è previsto un gruppo di progettazione del quale fanno parte di norma due animatori di medicina generale.
Ad ogni animatore impegnato nella progettazione di corsi di 32 ore di cui ai precedenti punti a1) e a2) verrà corrisposto per la propria attività, un compenso pari a Lire 600.000. Tale compenso è da intendersi omnicomprensivo e compensativo anche di eventuali spese, escluse le spese di viaggio.Per i corsi di durata inferiore il compenso è determinato in modo proporzionale.
Per il coordinamento d'aula è prevista per ogni corso la partecipazione di un massimo di due animatori di formazione. Gli animatori dovranno alternarsi alfine di assicurare una presenza costante durante tutto l'orario previsto per il corso.
Per i corsi di cui ai precedenti punti a1), a2), c1) e c2), qualora la conduzione d'aula si svolga nell'ambito dell'orario di lavoro convenzionale è assicurata la sostituzione con onere a carico dell'Azienda. A tali animatori è inoltre corrisposto un compenso individuale pari a Lire 30.000 orarie per le ore di effettiva conduzione oltre al rimborso delle spese di viaggio.
L'Azienda provinciale per i servizi sanitari provvederà ad elaborare i criteri per la determinazione dei compensi per attività di docenza da attribuire ai medici di medicina generale, tenendo comunque conto di quanto disciplinato nelle linee di indirizzo provinciali per la formazione del personale dipendente.
Resta inteso che il medico animatore coinvolto nella conduzione d'aula non può essere considerato come medico frequentante il corso.
Il medico è tenuto a frequentare obbligatoriamente attività formative, così come disciplinate nel presente documento, per 32 ore all'anno. "L’Azienda può organizzare iniziative su bisogni organizzativi alle quali il medico è tenuto a parteciparvi obbligatoriamente. Il venir meno per almeno 16 ore alla partecipazione dei corsi sui temi corrispondenti ai bisogni organizzativi dei servizi, gestiti direttamente dall’Azienda, per due anni consecutivi comporta la attivazione delle procedure per l’eventuale adozione di sanzioni, graduate a seconda delle continuità dell’assenza. A tale scopo i Distretti dovranno trasmettere, entro febbraio, al gruppo tecnico provinciale per i problemi dell’aggiornamento l’elenco dei medici di medicina generale con evidenziate le ore di aggiornamento frequentate dai singoli medici nell’anno precedente".
Ai medici iscritti ai corsi ed alle iniziative formative di cui al presente documento (tranne per le iniziative disciplinate al punto b3) è garantita dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari, la continuità assistenziale o la sostituzione durante le ore di aggiornamento. Pertanto, i singoli medici iscritti ai corsi dovranno comunicare ai Distretti di competenza, almeno 20 giorni prima dell'inizio del corso, l'avvenuta iscrizione ed il calendario, con la richiesta all'Azienda di provvedere alla continuità assistenziale nei giorni di formazione.
E. INFORMAZIONE AI MEDICI DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE IN PROGRAMMA
L'Azienda provinciale per i servizi sanitari ovvero la Società professionale, Organismo, Centro, ecc... coinvolte nella realizzazione delle attività formative dovranno impegnarsi a comunicare, in tempo utile, a tutti i medici interessati, i programmi formativi alfine di permettere l'iscrizione ai soggetti interessati. Qualora gli iscritti siano in numero superiore ai posti, gli Enti organizzatori si impegneranno a ripetere l'iniziativa fino ad esaurire le richieste di formazione.
Anche per la fase di progettazione dei corsi e conduzione d'aula, gli Enti organizzatori si impegnano a comunicare ai "medici di medicina generale animatori", il programma annuale delle iniziative al fine di permettere ai medici stessi di manifestare la disponibilità a svolgere tali attività relativamente alle singole iniziative.
F. ONERI PER L'AGGIORNAMENTO DEI MEDICI CONVENZIONATI
Sono a carico dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, le spese connesse all'organizzazione (relativamente ai corsi organizzati dalla stessa), alla attivazione della continuità assistenziale durante le ore di aggiornamento o al pagamento della sostituzione ai medici frequentanti le iniziative previste nel presente documento ed a tal fine saranno utilizzate le risorse finanziarie determinate dall'Azienda tramite il programma annuale delle attività che comunque dovranno rappresentare almeno lo 0,5% degli oneri di cui al punto 2 (quota fissa) dell'art. 45 del D.P.R. 484/'96.
Allegato 2)
Bisogni formativi ed aree tematiche per la formazione permanente dei medici di medicina generale.
- ANNO 1998 -
A. FABBISOGNI FORMATIVI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
à L’assistenza al paziente anziano sul territorio ed in strutture residenziali.
à Deontologia ed etica, la tutela della privacy e le responsabilità medico - legali con particolare riferimento a compiti ed obblighi del medico (consenso informato, stato di necessità, omissione di soccorso del trattamento ed accertamento sanitario obbligatorio).
à La gestione sul territorio del paziente in situazioni di urgenza.
à La prevenzione e follow - up nel tumore alla mammella.
à La gestione del paziente nelle malattie polmonari croniche.
à La gestione integrata (medicina generale/centro ospedaliero) della menopausa.
B. FABBISOGNI FORMATIVI DEI MEDICI DIPENDENTI DELL’AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI, DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE.
à Linee guida per la gestione del paziente diabetico.
à La gestione delle infezioni acute delle basse vie respiratorie.
à L’assistenza integrata ospedale - territorio per pazienti ad alta complessità.
à Modalità di approccio diagnostico e terapeutico delle malattie cardiovascolari.
à L’approccio diagnostico e terapeutico di specifiche aree cliniche ad alta complessità o innovative (aspetti di integrazione tra servizi territoriali ed ospedalieri) quali : L’epilessia - Malattie mediche in gravidanza - L’anziano borden/line per perdita dell’autonomia - Itinerari riabilitativo/assistenziale negli esiti invalidanti delle lesioni del S.N.C. - Il tumore della mammella - L’eco - doppler in patologia vascolare - Valutazione e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare - I markers tumorali - L’appropriatezza degli esami di radiodiagnostica - Gli screening in campo oncologico - Demenza: diagnosi e rilevanza sociale del fenomeno - La cute dell’anziano in dermatologia - Dietoterapia ospedaliera e sul territorio - La gestione del paziente in trattamento con anticoagulanti orali - Il paziente in assenza di calcio.
Il medico potrà frequentare tali attività formative di tipo seminariale per un massimo di 16 ore annue.
C. FABBISOGNO FORMAZIONE MEDICI DI MEDICINA GENERALE ANIMATORI
D. FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE. FORMAZIONE MEDICI TUTORI E RESPONSABILI DI SEMINARIO.
à Formazione dei medici di medicina generale tutori sulla progettazione, organizzazione e valutazione dell’attività pratica frequentata dai tirocinanti.
à La progettazione dell’autoformazione (autoapprendimento) e la valutazione dell’apprendimento in discenti adulti.