Dinamica dei redditi del MdF
(in risposta a "Il Bisturi")
L'articolo uscito su "Il bisturi" n. 15-16 1998 sembra portare
a conclusioni diverse da quanto da me esposto sul precedente articolo attinente
i redditi dei MdF. In realta' l' articolo del Bisturi va analizzato con
particolare attenzione, in quanto viene ad essere fuorviante.
Come spesso succede il titolo e gli elementi grafici in evidenza
tendono infatti a monopolizzare l' attenzione del lettore distratto; il
giornalista accenna effettivamente, nel corpo dell' articolo, ai limiti
ed ai problemi dei suoi calcoli, ma evita di puntualizzarli a sufficienza.
Il lettore inesperto potrebbe percio' estrapolare conclusioni del tutto
erronee.
-
Innanzitutto il titolo:
"Il reddito dei Medici di Famiglia", posto sopra la tabella stipendiale
da' la falsa impressione che tale tabella rappresenti il "reddito". Cio'
non e' assolutamente vero in quanto viene rappresentata solo la somma
che il SSN versa a quel medico, cioe' l' "Emolumento SSN al Lordo di spese
e tasse".
-
Viene preso in esame un medico con 1000 scelte.
E' la classe che, in proporzione, e' pagata meglio dal SSN in quanto e'
ben noto che, sopra tale numero, si ha una contrazione delle cifre. Non
viene spiegato che un medico con 1500 scelte viene ad avere il 50% di assistiti
in piu' ma solo il 25-30% di maggior compenso; e' chiaro che un lettore,
facendo una proporzione diretta, sarebbe portato a concludere che un supermassimalista
con 1800 scelte abbia un introito (o addirittura un reddito) di
160.000.00 annui!!
-
La pressione fiscale (come il giornalista
accenna, senza quantificare) e' aumentata in 20 anni di circa il 20% (V.Uckmar).
L' ISTAT riporta attualmente una pressione fiscale (media) del 44,3% ;
e' ben noto tuttavia che i redditi autonomi sono gravati da una serie di
imposte e gabelle aggiuntive per cui non appaiono irrealistiche le notizie,
apparse su vari giornali, di uno sfondamento della soglia del 50% . Cio'
significa che ai redditi '97 della tabelle del Bisturi andrebbe sottratta
un' ulteriore percentuale pari almeno all' 8-10% portando quindi la riduzione
del potere d'acquisto intorno al 25%.
-
Il medico con 1000 scelte (preso ad esempio dal Bisturi) nel 1981 poteva
ancora effettuare attivita' libero-professionale
continuativa e integrativa al SSN. Lecitamente poteva quindi utilizzare
le ore rimaste libere (per via del massimale ridotto) per attivita' professionale
anche in strutture convenzionate, la qual cosa ora non e' piu' consentita.
Il reddito fornito dal SSN non era percio' "il" reddito
ma solo una componente del reddito complessivo. La
componente "esterna al SSN poteva essere rilevante (prelievi in laboratorio,
guardie in cliniche convenzionate ecc.) e costituiva reddito sostitutivo
alla limitazione del massimale. La sua eliminazione va percio' considerata
nel calcolo della perdita di reddito complessiva.
-
Gli obblighi convenzionali sono molto aumentati, obbligando a spese
ulteriori di gestione allora non previste (si pensi agli obblighi
di adeguamento impianto elettrico, ai rifiuti speciali ecc.). Ne deriva
un' ulteriore decurtazione dei compensi netti.
IN CONCLUSIONE percio' la perdita del potere di acquisto dei MdF nel
periodo preso in esame viene ad essere ben piu' alta
di quanto valutato, un po' frettolosamente, dal Bisturi, intorno al 30%
e, probabilmente, di piu'.
(Daniele Zamperini, 28/9/98)
Torna all' Indice degli articoli.
Torna all' HP