Periodico di aggiornamento medico e varie
attualità
di: Daniele Zamperini e Raimondo Farinacci
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INDICE
GENERALE
PILLOLE
A - Le cinture di sicurezza sono utili
anche durante la gravidanza.
B - LAcarbosio riduce il rischio di infarto miocardico nei
pazienti con diabete di tipo 2
C - Anziani e fitness: oltre a quelle fisiche, migliorano le prestazioni
mentali
D - Bambini e fumo passivo: peggio del previsto.
E - L'apprendimento e l'esperienza comportano modifiche della struttura
cerebrale.
F - Aumentata incidenza di osteoartrosi dellanca nelle donne anziane
che assumono nitrati
G - Autoanticorpi contro i recettori del folato nelle donne con una
gravidanza complicata da un difetto del tubo neurale
H - L' Indice di Massa Corporea e' inversamente correlato al rischio di
tumore alla prostata
I - Luso di contraccettivi orali per più di 5 anni aumenta il
rischio di carcinoma della cervice nelle donne positive per Papillomavirus umano
L - Nasce il contraccettivo orale masticabile: O*** 35
M - Alti livelli di sFlt-1 e bassi livelli di P1GF sono indicatori del
rischio di preeclampsia
N - La Minociclina migliora i sintomi dell' artrite reumatoide
O - Nuova molecola per lAsma.
P - Osteoporosi e prevenzione fratture in
postmenopausa: raccomandazioni preliminari del NICE
Q - Risperidone: non usare nei disturbi psicotici e comportamentali dei
soggetti dementi
R - Valsartan e Captopril utili nell' infarto miocardico associato a
disfunzione ventricolare sinistra e/o ad insufficienza cardiaca
S - I casi del dott. Cretinetti (del dott.
Giuseppe Ressa): CASO N.10 Quellamante distratto
APPROFONDIMENTI
AA1 - L' assistenza ai malati
terminali
MEDICINA LEGALE E
NORMATIVA SANITARIA
Rubrica
gestita da D. Z. per l'ASMLUC: Associazione Specialisti in Medicina Legale Università
Cattolica
ML1 - La Metoclopramide: non usare per
il vomito gravidico
ML2 - Non e' lecito opporsi alle ispezioni ASL per motivi di
privacy
ML3 - DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA (proposta di facsimile)
ML4 - INFORMATIVA SINTETICA AI SENSI DEL D.
Legisl. 30/06/03 n. 196
ML5 - DICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE (PER
INCARICATI AL TRATTAMENTO DEI DATI)
ML6 - PRINCIPALI NOVITÀ IN GAZZETTA
UFFICIALE mese di Aprile 2004 (a cura di Marco Venuti)
PILLOLE
A - Le cinture di sicurezza sono utili anche
durante la gravidanza.
E stato valutato leffetto degli scontri tra
autoveicoli sullesito della gravidanza, con l' intento di valutare se luso
delle cinture di sicurezza potesse ridurre lincidenza di danni al feto.
E stato esaminato un campione di 8.938 donne incinte che sono state coinvolte in
incidenti automobilistici.
Le donne incinte che avevano usato la cintura di sicurezza non presentavano un maggior
rischio di esiti sfavorevoli a carico del feto rispetto alle donne incinte che non erano
state coinvolte in incidenti automobilistici.
L' uso della cintura, quindi, svolgeva un ruolo favorevole sugli effetti dannosi dell'
incidente.
Le donne incinte che invece non avevano indossato la cintura di
sicurezza durante uno scontro tra veicoli, avevano una probabilità 1,3 volte maggiore di
dare alla luce un bambino con basso peso alla nascita (rispetto alle donne non coinvolte
in incidenti automobilistici) ed una probabilità 2 volte maggiore di sanguinamento
materno abbondante rispetto alle donne che, pur coinvolte in uno scontro tra veicoli,
indossavano la cintura di sicurezza.
L1,7% ( 45/2645 ) delle morti fetali era associato a scontri automobilistici.
Le donne prive di cintura di sicurezza presentavano una
probabilità 2,8 volte maggiore di morte fetale rispetto alle donne incinte che invece
indossavano la cintura di sicurezza.
Obstet Gynecol 2003 ; 102 : 279-286
B - LAcarbosio riduce il rischio di
infarto miocardico nei pazienti con diabete di tipo 2
Lobiettivo della metaanalisi è stato quello di
valutare se il trattamento con Acarbosio , un inibitore dellalfaglicosidasi,
fosse in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2.
Sono stati analizzati 7 studi clinici, con una durata minima di trattamento di 52
settimane. Un totale di 1.248 pazienti sono stati trattati con Acarbosio, e 932 con
placebo.
Lend point primario era rappresentato dal periodo di tempo al manifestarsi
dellevento cardiovascolare.
Il trattamento con Acarbosio ha ridotto in modo significativo il
rischio di infarto miocardico ( hazard ratio, HR = 0,36; p = 0,012 ) ed ogni evento
cardiovascolare ( HR = 0,65; p = 0,006 ).Nel corso del trattamento con Acarbosio si è
osservato anche un miglioramento significativo del controllo glicemico, dei livelli di
trigliceridi, del peso corporeo e della pressione sistolica
Eur Heart J 2004; 25:10-16
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C - Anziani e fitness: oltre a quelle fisiche,
migliorano le prestazioni mentali
Gli anziani che rinunciano a uno stile di vita sedentario e lo
sostituiscono con un regime di fitness cardiovascolare (anche semplici passeggiate),
raggiungono una maggior capacità di concentrazione e mostrano minore incertezza quando si
tratta di prendere decisioni di fronte di una gran varietà di compiti.
Sono le conclusioni di uno studio di ricercatori dell'Università
dellIllinois di Urbana-Champaign, presentato online e di prossima pubblicazione
sulla rivista "Proceedings of the National
Academy of Sciences". Gli scienziati hanno usato tecniche di risonanza magnetica
funzionale (fMRI) per misurare i cambiamenti nell'attività del cervello in soggetti
adulti di età compresa fra i 58 e i 78 anni, prima e dopo un programma di esercizi di
aerobica di sei mesi.
Lo psicologo Arthur F. Kramer e colleghi hanno individuato specifiche differenze
funzionali nelle regioni parietale superiore e medio-frontale del cervello, dovute agli
esercizi di fitness. I cambiamenti hanno consentito ai ricercatori di prevedere successivi
miglioramenti delle prestazioni in test di "decision making".
La regione medio-frontale del cervello è responsabile del mantenimento della
concentrazione sull'obiettivo da raggiungere durante un'attività. L'area parietale
superiore è invece stata associata a molte funzioni, compresa l'attenzione spaziale.
www.lescienze.it
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D - Bambini e fumo passivo: peggio del
previsto.
I figli di genitori fumatori presentano nicotina nei loro corpi
anche se mamma e papà fumano fuori di casa con la porta chiusa. È uno dei risultati di
uno studio inserito in una tesi di dottorato della ricercatrice AnnaKarin Johansson dell'Università di Linköping, in Svezia.
Ovviamente andare a fumare all'esterno, con porte e finestre chiuse, è comunque un buon
modo per proteggere i figli dal proprio fumo passivo: i genitori di 216 dei 366 bambini di
2-3 anni di età esaminati usavano questo metodo. Ma non è sufficiente per ottenere una
protezione completa. Un esame del contenuto di cotinina (un prodotto metabolico della
nicotina) nelle urine ha indicato che questi bambini avevano comunque nel proprio corpo
una quantità doppia di nicotina rispetto ai figli di non fumatori.
Un altro test, basato su 1600 risposte a un questionario rivolto a genitori con figli di
1-2 anni, ha mostrato una correlazione fra il fumo passivo e le difficoltà respiratorie
dei bambini. La dissertazione di Johansson esamina anche l'attitudine dei genitori nei
confronti del fumo passivo, rivelando che la maggior parte dei fumatori lo considera
nocivo per i propri figli ma senza sapere il perché.
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E - L'apprendimento e l'esperienza comportano
modifiche della struttura cerebrale.
Alcuni biologi dell'Università
della California di San Diego e della Johns
Hopkins University di Baltimora hanno scoperto un gene che svolge un ruolo
fondamentale nei cambiamenti nel cervello in risposta all'esperienza sensoriale. La
scoperta potrebbe fornire nuovi indizi a proposito di alcuni tipi di disturbi
dell'apprendimento.
Dopo la nascita, l'esperienza e l'apprendimento modificano in modo notevole l'architettura
del cervello. La struttura di singoli neuroni cambia per far posto a nuove connessioni. I
neuroscienziati ritengono che questi cambiamenti strutturali comincino quando i neuroni
vengono attivati, provocando un flusso di ioni di calcio all'interno delle cellule e
alterando l'attività dei geni.
In uno studio pubblicato sul numero del 9 gennaio della rivista "Science", il biologo Arnivan Ghosh e
colleghi presentano la scoperta del primo gene, CREST, che media i cambiamenti nella
struttura dei neuroni in risposta al calcio.
"Abbiamo scoperto il gene CREST - spiega Ghosh - usando un nuovo metodo sviluppato
per identificare i geni che vengono attivati in presenza di calcio. Il cervello di topi
privi di CREST sembra del tutto normale alla nascita, ma non si sviluppa in modo normale
in risposta all'esperienza sensoriale. Questo è quello che capita anche negli esseri
umani con alcuni disturbi dell'apprendimento: i bambini sembrano inizialmente normali, ma
all'età di due o tre anni diventa chiaro che non sono in grado di acquisire nuove
conoscenze".
Attualmente i ricercatori stanno cercando di determinare quale gene è l'obiettivo di
CREST. Ghosh sospetta che CREST possa attivare la produzione di sostanze chimiche, note
come fattori di crescita, che hanno un effetto stimolatorio sullo sviluppo cellulare.
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F - Aumentata incidenza di osteoartrosi
dellanca nelle donne anziane che assumono nitrati
Ricercatori dellUCSF ( University of California San Francisco ) hanno
dimostrato che le donne anziane che assumono nitrati possono essere a rischio di
sviluppare osteoartrosi dellanca.
Sono state analizzate le radiografie pelviche al basale e dopo 8,3 anni, in media, di
5.987 donne di età superiore ai 65 anni.
Nel corso del periodo di follow-up, 566 donne hanno sviluppato nuove evidenze
radiografiche di osteoartrosi in unanca o in entrambe.
Non è stato osservato alcun effetto dose-risposta tra limpiego di nitrato e lo
sviluppo di osteoartrosi allanca.
Questo studio ha fornito evidenza a sostegno della tesi che i
nitrati, attraverso la produzione di ossido nitrico a livello della cartilagine
articolare, siano causa di un maggiore catabolismo della matrice cartilaginea, con
conseguente aumentata incidenza di osteoartrosi.
Arthritis and Rheumatism, December 2003
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G - Autoanticorpi contro i recettori del
folato nelle donne con una gravidanza complicata da un difetto del tubo neurale
In assenza di deficienza clinica ai folati, la supplementazione con Acido Folico
periconcepimento riduce il rischio di difetti del tubo neurale nei neonati.
E stato ipotizzato che il difetto del tubo neurale sia associato alla presenza di
autoanticorpi contro i recettori dei folati nelle donne in gravidanza.
Ricercatori del SUNY ( State University of New York ) Downstate Medical Center hanno
studiato i sieri di 12 donne con un feto affetto da difetto del tubo neurale.
Il gruppo controllo era rappresentato da 24 donne, di cui 20 con gravidanze normali e 4
nulligravide. E stato osservato che il 75% ( 9/12 ) delle donne con un feto affetto
da un difetto del tubo neurale ed il 10% ( 2/20 ) delle donne del gruppo controllo
presentavano autoanticorpi contro i recettori del folato ( p < 0,001 ).
Da questa ricerca è emerso che il siero delle donne con una gravidanza complicata da un
difetto del tubo neurale presentano, in unelevata percentuale , autoanticorpi, che
si legano ai recettori dei folati e possono bloccare lassorbimento cellulare del
folato.
N Engl J Med 2004; 350: 134 - 142
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H - L' Indice di Massa Corporea e'
inversamente correlato al rischio di tumore alla prostata
Ricercatori della Harvard Medical School a Boston negli Usa hanno studiato la
relazione tra indice di massa corporea ( BMI ) e rischio di tumore alla prostata. I dati
sono stati ottenuti dallHealth Professionals Follow-up Study.
Nel corso del periodo compreso tra il febbraio 1986 ed il gennaio 2000, ci sono stati
2.896 casi di carcinoma della prostata.
Il rischio di tumore alla prostata negli uomini con un più alto indice BMI ( maggiore o
uguale a 30 kg/m2 ) è risultato inferiore rispetto agli uomini con un indice BMI più
basso ( 23-24,5 kg/m2 ) , ma solo se avevano unetà inferiore a 60 anni ( rischio
relativo, RR= 0,52 ), o avevano una storia familiare di tumore alla prostata ( rischio
relativo= 0,74 ).
Questi risultati possono essere spiegati dal fatto che i pazienti obesi presentano più
basse concentrazioni di testosterone e che gli androgeni sono maggiormente coinvolti nei
tumori ereditari o nei tumori della prostata ad insorgenza precoce ( prima dei 60 anni ).
J Natl Cancer Inst 2003; 95:1240-1244
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I - Luso di contraccettivi orali per
più di 5 anni aumenta il rischio di carcinoma della cervice nelle donne positive per
Papillomavirus umano
Il Papillomavirus umano ( HPV ) è ritenuto essere la più importante causa di carcinoma
della cervice. Lo scopo della review è stato quello di verificare lesistenza di una
relazione tra carcinoma della cervice in situ o invasivo e la durata nelluso dei
contraccettivi ormonali, con particolare attenzione alle infezioni da Papillomavirus.
Gli Autori hanno individuato 28 studi clinici , per complessive 12.531 donne con carcinoma
della cervice.
Rispetto alle donne che non hanno mai fatto uso di contraccettivi
orali, il rischio relativo di tumore alla cervice , per tutte le donne , è aumentato con
laumentare della durata dellassunzione dei contraccettivi ( RR= 1,1 per
periodi inferiori a 5 anni; RR= 1,6 per periodi compresi tra 5 e 9 anni; RR= 2,2 per
periodi superiori a 10 anni).
Per le donne risultate positive al Papillomavirus, il rischio relativo è stato: 0,9 , 1,3
, 2,5 rispettivamente.
Non è stata osservata differenza nellincidenza di carcinoma della cervice in situ o
invasivo.
Lancet 2003; 361:1159-1167
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L - Nasce il contraccettivo orale masticabile:
O*** 35
LFDA ( Food end Drug Administration ) ha approvato O*** 35 , il primo
contraccettivo orale che può essere masticato ed inghiottito, al sapore di menta.
O*** 35 contiene un progestinico ( Noretindrone) ed un estrogeno ( Etinil
Estradiolo ).
Ciascuna confezione di O*** 35 contiene 21 compresse bianche, contenenti
lassociazione estroprogestinica.
Atre 7 compresse verdi sono invece inattive e servono a
completare il ciclo di 4 settimane. O*** 35 ha dimostrato di essere efficace nel prevenire
la gravidanza.
La pillola di O***35 può essere inghiottita direttamente oppure masticata e poi
deglutita, avendo lavvertenza di bere un bicchiere di acqua in modo da evitare che
il contenuto della pillola , anche parziale , rimanga in bocca.
O*** 35 presenta le stesse controindicazioni e gli stessi effetti indesiderati delle altre
pillole anticoncezionali.
Il fumo di sigaretta associato ai contraccettivi orali,
specialmente nelle donne di età superiore ai 35 anni, aumenta il rischio di gravi effetti
indesiderati cardiovascolari.
Fonte: FDA
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M - Alti livelli di sFlt-1 e bassi livelli di
P1GF sono indicatori del rischio di preeclampsia
Alcuni dati indicano che leccesso di tirosin chinasi 1 fms-simile solubile
circolante (sFlt-1 ) potrebbe avere un ruolo nella patogenesi della preeclampsia.
Sono state studiate 120 donne con preeclampsia , partecipanti al Calcium for Preeclampsia
Prevention Trial , e ciascuna è stata messa a confronto con un soggetto di controllo
normoteso.
Sono stati misurate le concentrazione plasmatiche dei fattori angiogenici ( sFlt-1 totale,
PlGF libero, and VEGFlibero ) nel corso della gravidanza.
Durante gli ultimi due mesi di gravidanza nei controlli normotesi, è stato osservato un
aumento dei livelli di sFlt-1 , ed una diminuzione di quelli di P1GF.
La variazione di tali parametri è avvenuta più precocemente e in maniera più accentuata
nelle donne in cui la preeclampsia si è manifestata più tardi.
Laumento dei livelli di sFlt-1 si è manifestato circa 5 settimane prima
dellinizio della preeclampsia ( p < 0.001 ). I livelli di P1GF sono risultati
significativamente più bassi nelle donne in cui la preeclampsia si è manifestata più
tardi rispetto ai controlli.
La diminuzione dei livelli di P1GF è avvenuta maggiormente nelle settimane prima
dellesordio della preeclampsia , ed in coincidenza con laumento dei livelli di
sFlt-1.
Le alterazioni dei livelli di P1GF libero e di sFlt-1 sono state maggiori nelle donne con
uninsorgenza precoce della preeclampsia e nelle donne in cui la preeclampsia è
stata associata con un feto piccolo rispetto al periodo di gestazione.
Un aumento dei livelli di sFlt-1 e una diminuzione dei livelli di P1GF sono in grado di
predire un successivo sviluppo di preeclampsia.
N Engl J Med 2004; early released Feb 5, 2004
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N - La Minociclina migliora i sintomi dell'
artrite reumatoide
Una meta-analisi ha valutato lefficacia delle tetracicline nella riduzione
dellattività di malattia nei pazienti con artrite reumatoide.
Sono stati individuati 10 studi clinici randomizzati, che hanno coinvolto 535 pazienti.
Tuttavia secondo gli Autori solo 3 studi clinici erano di elevata qualità.
Le tetracicline, quando somministrate per 3 mesi o più, sono risultate associate ad una
significativa riduzione nellattività di malattia dellartrite reumatoide.
Leffetto è risultato più marcato nel sottogruppo dei pazienti con durata della
malattia inferiore ad 1 anno.
Nessun effetto benefico è stato visto riguardo alla progressione radiologica della
malattia.
Da questa meta analisi è emerso che le tetracicline, ed in particolare la Minociclina ,
producono un significativo miglioramento clinico dellattività di malattia
nellartrite reumatoide senza un aumento del rischio di effetti indesiderati.
J Rheumatol 2003; 30:2112-2122
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O - Nuova molecola per lAsma.
Alcuni biologi hanno individuato una molecola in grado di
prevenire l'ostruzione delle vie aeree nei topi asmatici. La scoperta potrebbe aiutare
anche i pazienti umani che soffrono di disturbi respiratori. Più di cento milioni di
persone in tutto il mondo, infatti, soffrono di asma e sono soggetti ad attacchi
ricorrenti con respiro affannoso quando le loro vie respiratorie si restringono e
secernono grandi quantità di muco.
"In molti casi, il disturbo può risultare letale - spiega Kenneth Adler, che si
occupa di malattie respiratorie alla North Carolina
State University di Raleigh - Troppo muco significa un rischio di mortalità più
elevato. Può infatti danneggiare l'interno delle vie aeree, rendendo i pazienti più
suscettibili alle infezioni batteriche e ai difetti respiratori".
Il team di Adler ha realizzato la molecola, un peptide chiamato MANS, e l'ha sperimentata
su topi che soffrono di sintomi simili all'asma. Quando i roditori sono esposti a un
allergene, le loro vie respiratorie si gonfiano e la produzione di muco aumenta di cinque
volte. Una singola dose del farmaco, somministrato quindici minuti prima di un attacco
d'asma indotto, è in grado di impedire l'accumulo di muco.
"Il peptide è potenzialmente utile in clinica - sostiene Joe Garcia della Johns Hopkins University di Baltimora - ma sarebbe
complementare alle terapie standard e non le sostituirebbe". Il farmaco potrebbe
aiutare anche i pazienti di fibrosi cistica e quelli con disturbi polmonari ostruttivi
cronici come i fumatori.
www.lescienze.it
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P - Osteoporosi e prevenzione fratture in
postmenopausa: raccomandazioni preliminari del NICE
Il NICE ( National Institute for Clinical Excellence ) ha condotto una valutazione (
appraisal ) dei farmaci per la prevenzione e trattamento dellosteoporosi , e per la
prevenzione delle fratture osteoporotiche nelle donne in menopausa.La valutazione ha
riguardato i bifosfonati ( Alendronato , Risedronato , Etidronato ) , i modulatori
selettivi del recettore dellestrogeno ( SERM ; Raloxifene ) , e lormone
paratiroideo ( Teriparatide ).
LAppraisal Committee del NICE ha ridotto le raccomandazioni preliminari
sullimpiego dellAlendronato , Risedronato ed Etidronato.
Raccomandazioni preliminari
I bifosfonati ( Alendronato , Etindronato , Risedronato ) sono raccomandati come
trattamento per la prevenzione delle fratture osteoporotiche nelle donne in postmenopausa
di età uguale o superiore ai 65 anni con storia di fratture da fragilità. I bifosfonati
non sono raccomandati per il trattamento dellosteoporosi nelle donne in
postmenopausa di ogni età , che non hanno avuto una frattura da fragilità. La
Teriparatide è da impiegarsi solo nel trattamento dellosteoporosi nelle donne in
postmenopausa di età uguale o superiore a 70 anni , che hanno avuto fratture multiple da
fragilità , che hanno presentato uninadeguata risposta clinica ai bifosfonati e che
sono ad alto rischio di fratture.
Prima di prescrivere i bifosfonati o la Teriparatide , si dovrebbe accertare se i livelli
di calcio e di vitamina D siano nella norma.
Il Raloxifene non è raccomandato nel trattamento dellosteoporosi nelle donne in
postmenopausa.
FONTE : NICE
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Q - Risperidone: non usare nei disturbi
psicotici e comportamentali dei soggetti dementi
E' stato pubblicato il DECRETO 11 marzo 2004 "Modifica degli
stampati di specialita' medicinali contenenti risperidone." (GU n. 63 del
16-3-2004).
In tale decreto vengono modificate le caratteristiche di uso del prodotto, in quanto nel
corso di studi internazionali sono stati evidenziati gravi effetti collaterali,
particolarmente a carico dell' apparato cerebrovascolare, nei pazienti affetti da demenza.
Il medico e' tenuto ad informarsi preventivamente a proposito di eventuali precedenti
ischemici cerebrali dei pazienti.
Di seguito vengono riportate le parti salienti del Decreto:
"Allegato 1 RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego Risperidone non e' autorizzato
per il trattamento della psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza e non e'
raccomandato per questo particolare gruppo di pazienti a causa di un aumento del rischio
di eventi avversi cerebrovascolari (EACV). In studi clinici controllati con placebo della
durata di 6-12 settimane) su pazienti anziani con sintomatologia psicotica e/o disturbi
comportamentali correlati alla demenza sono stati riportati EACV (ad es. ictus, TIA),
alcuni dei quali fatali. Nei pazienti trattati con risperidone e' stato riscontrato un
aumento di EACV di oltre 3 volte rispetto ai pazienti trattati con placebo. Tutti i
pazienti trattati con risperidone e placebo che hanno presentato EACV avevano fattori di
rischio preesistenti. 4.8 Effetti indesiderati In studi clinici su pazienti anziani con
demenza, il trattamento con risperidone e' stato associato con una piu' alta incidenza di
eventi avversi cerebrovascolari rispetto al placebo (vedere anche 4.4). Foglio
illustrativo Opportune precauzioni d'impiego L'uso di R***/B*** [nomi commerciali
cancellati, n.d.r.] nei pazienti anziani con demenza non e' raccomandato in quanto
potrebbe causare seri effetti collaterali avversi quali ictus o attacchi ischemici
transitori (TIA). Il medico deve essere informato nel caso in cui il paziente abbia avuto
in passato un ictus o attacchi ischemici transitori (TIA). Effetti indesiderati ictus,
attacchi ischemici transitori (TIA)."
Daniele Zamperini (con la collaborazione di Marco Venuti,
Medico&Leggi)
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R - Valsartan e Captopril utili nell' infarto
miocardico associato a disfunzione ventricolare sinistra e/o ad insufficienza cardiaca
Lo studio VALIANT ( Valsartan in Acute Myocondial Infarction ) ha confrontato
lantagonista del recettore dellangiotensina II, Valsartan con lAce
inibitore Captopril nei pazienti con evidenza di insufficienza cardiaca, e/o di
disfunzione sistolica ventricolare sinistra dopo infarto miocardico acuto ( IMA ).
Un totale di 14.808 pazienti è stato randomizzato in un rapporto 1:1:1 a ricevere
Valsartan ( 160 mg 2 volte die ), Captopril ( 50 mg 3 volte die ) o lassociazione
Valsartan ( 80 mg 2 volte die ) e Captopril ( 50 mg 3 volte die ), 12 ore a 10 giorni dopo
un infarto miocardico.
Durante un periodo di follow-up di 24,7 mesi la mortalità è stata del 19,9% nel gruppo
dei pazienti trattati con Valsartan, 19,5% nel gruppo Captopril e del 19,3 % nel gruppo
Valsartan + Captopril.
La comparazione dei dati del Valsartan con quelli del Capropril hanno mostrato che questi
due farmaci erano equivalenti per quanto riguardava la mortalità totale e
lincidenza dellend point composito per gli eventi cardiovascolari fatali e non
fatali.
Lincidenza di effetti collaterali è risultata minore nella monoterapia rispetto
alla terapia di combinazione.
Nel gruppo Valsartan gli effetti collaterali più comuni sono stati : lipotensione e
la disfunzione renale , mentre nel gruppo Captopril tosse, rash, disturbo del gusto .
In un editoriale Mann DA e Deswal A, concludono affermando che gli Ace inibitori rimangono
ancora i farmaci di prima scelta nei pazienti con infarto miocardico e ad alto rischio di
eventi cardiovascolari. Il Valsartan può essere considerato farmaco di seconda linea
quando i pazienti non tollerano gli Ace inibitori.
The New England Journal of Medicine, November 10, 2003
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S - I casi del dott. Cretinetti (del dott.
Giuseppe Ressa)
CASO N.10 Quellamante distratto
Il dottor Cretinetti è un medico che fa anamnesi approssimative,
esami obiettivi volanti, prescrive montagne di analisi ed esami strumentali; il dottor
Falchetto è il suo opposto: anamnesi ed esami obiettivi maniacali, esami centellinati,
scorciatoie diagnostiche fulminanti; a volte cerca diagnosi rarissime lisciandone altre
più probabili e giuste; capita che Cretinetti e Falchetto coesistano schizoidamente nella
stessa persona.
I casi Cretinetti non sono un ennesimo irritante quiz e soprattutto non vogliono insegnare
nulla a nessuno, rimarcano solamente le QUATTRO regole auree del ben operare nella
professione, esse sono ineludibili, pena figuracce clamorose e danni a volte irreparabili:
1) ANAMNESI
2) ESAME OBIETTIVO
3) RAGIONAMENTO CLINICO
4) EVENTUALI SCORCIATOIE DIAGNOSTICHE
Il medico moderno ha, oltre ai sensi naturali, le "armi" diagnostiche fornitegli
dalla tecnologia, ma non deve mai dimenticare che non sono le macchine che fanno le
diagnosi ma il suo cervello.
In caso contrario egli assomiglierebbe a un soldato, fornito di
equipaggiamento di primordine, che pero ha gli occhi bendati e spara a
casaccio, prima o poi centra il bersaglio, ma casualmente, mentre il buon diagnosta prende
la mira e colpisce il segno, le altre cartucce rimangono nel suo caricatore per le
prossime battaglie diagnostiche con risparmio di risorse e meno angosce per il paziente.
Lei e' una 40enne indomita; protesi mammaria bilaterale per
ipotrofia, labbra ritoccate che ricordano improbabili antenati del Centrafrica in una
donna bionda e con gli occhi verdi.
Frequenta un collega che lavora in un centro per l'ipertensione, il quale, quando la
compagna gli dice che si sente un po' "rimbambita", le misura immediatamente la
pressione che risulta in piu' occasioni stabilmente sui 135\100.
La 40enne, che ha entrambi i genitori ipertesi, viene invitata ad
eseguire i seguenti esami:
Holter pressorio, ECG, ecodoppler cardiaco, dei tronchi sovraortici e delle arterie
renali, fondo dell'occhio, Rx torace, RM addominale, studio funzionale del surrene con:
aldosterone pra ACTH cortisolo Na K nel plasma; cortisolo, aldosterone, catecolamine, VMA
, Na K urinari; clearance della creatinina delle urine delle 24 ore, nonche' routine
ematochimica di base;
tutti gli esami risultano nella norma tranne un modesto aumento del colesterolo.
A questo punto Cretinetti deduce che non e' una ipertensione secondaria, riflette sul
fatto che in fondo entrambi i genitori sono ipertesi e consiglia senz'altro la terapia
preferendo un diuretico perche' la compagna gli fa presente che ha notato anche una
"ritenzione idrica" dovuta ad ciclo che ha cominciato ad essere un po'
"scarso in quantita', perche' in fondo ho 40 anni".
Falchetto si vede arrivare la paziente che reca questa ricetta da trascrivere e il pacco
di accertamenti effettuati "da controllare, perche' 4 occhi vedono meglio di
due" (cosi' ella afferma); egli controlla il tutto (ridacchiando tra se' e se'
perche' pensa all'inutilita' dei test in una paziente con entrambi i genitori ipertesi)
e poi verga senza indugi la ricetta mentre la paziente continua a parlare,
come al suo solito, senza freni.
Dice che " ha bisogno di qualche bomba per tirarsi su", propone l'ennesimo
intervento, stavolta di blefaroplastica "perche' la pelle e' piena di rughe" ed
esige l' ennesima cura di ferro e vitamine che Falchetto-Cretinetti aveva prescritto
l'anno precedente, per questi stessi motivi, con giovamento.
Falchetto e' spazientito, pensa tra se' e se' che questo e' l'ennesimo sfogo di una 40
enne che gioca a fare la ragazzina; sta per consegnare tutte le ricette quando gli si
accende una lampadina, visita la paziente (cosa che Cretinetti non aveva fatto, almeno con
intenti medici, consigliando solo gli esami di laboratorio e strumentali sumenzionati) e
trova alcuni segni che gli fanno
pensare ad una patologia che poteva essere il momento unificante di tutta la sindrome.
Confermata la stessa con esami strumentali e di laboratorio, la terapia adeguata ha
risolto il tutto; successivi studi hanno confermato l'esistenza della stessa patologia in
3 dei 5 germani.
Anche stavolta la diagnosi era gia' chiara solo se Falchetto-Cretinetti avesse fatto
cadere i suoi moralistici pregiudizi, su una paziente solo apparentemente fatua, che gli
hanno bendato gli occhi ed offuscato il cervello.
Soluzione:
La paziente riferiva, come detto nella esposizione del caso, un senso di
"rimbambimento", una oligomenorrea, una "ritenzione idrica", una pelle
piena di rughe, una ipertensione diastolica; chiede una "bomba per tirarsi su",
sono tutti elementi che hanno un MINIMO COMUN DENOMINATORE e l'ERRORE METODOLOGICO
e' stato proprio quello di non metterli insieme .
Falchetto aveva da anni inquadrato la paziente come una fatua che non si arrendeva alla
perdita della giovinezza e, come descritto nella storia, un anno prima la aveva imbottita
di ferro e polivitaminici sbagliando clamorosamente.
Forse anche Cretinetti aveva fatto lo stesso errore di valutazione ma a pensarci bene la
correlazione era evidente se solo Falchetto-Cretinetti avesse collegato le cose.
Falchetto aveva mentalmente irriso il collega perche' riteneva improbabile che a 40 anni
una figlia di entrambi i genitori ipertesi avesse una ipertensione secondaria, e invece lo
era; le normali indagini per escludere l'ipertensione secondaria erano negative e tutto
poteva far inquadrare il caso come ipertensione essenziale con relativa terapia.
Ma siccome c'e' sempre da imparare la via era un'altra.
Il TSH non era stato richiesto in prima battuta da Cretinetti e
tanto meno da Falchetto perche' nessuno dei due aveva CORRELATO i sintomi che pure la
paziente esplicitava bene.
Il problema e' che la sindrome non era nata " DOPO " ma "PRIMA " in
quanto i sintomi erano gia' presenti TUTTI INSIEME quando i due medici decisero di
metterci le mani per fare diagnosi, quindi errore grave non averci pensato.
Inoltre c'era da una anno "la pelle invecchiata" e "una bomba per tirarsi
su" era gia' stata chiesta a Falchetto un anno prima, egli aveva goffamente
prescritto ferro e polivitaminici .
Ricordato quanto gia' detto, si collegano i vari sintomi ai
seguenti segni rilevati all'esame obiettivo: una tiroide ingrandita, i riflessi OT un po'
torpidi; viene prescritta l ecografia che conferma il gozzo con una struttura
disomogenea diffusa; gli ormoni tiroidei sono al minimo, TSH 5.37, anticorpi anti tpo
oltre 6 mila : TIROIDITE DI HASHIMOTO.
Somministrato ormone tiroideo, la "ipertensione" e' SPARITA e anche tutto il
resto con somma soddisfazione della paziente che non ha piu' "ritenzione
idrica", la "pelle invecchiata", il colesterolo poi "adesso e'
perfetto" e "mi sento come anni fa".
Su loro sollecitazione, 3 dei 5 germani della paziente vengono da
me indagati e scopro che hanno tutti la stessa patologia autoimmune (tiroidite di
Hashimoto), 2 dei tre anche un ipotiroidismo misconosciuto.
Epilogo: un caso che poteva ingannare dato che entrambi i genitori sono ipertesi e le
usuali analisi per l'ipertensione secondaria negative, ma la "ritenzione
idrica", il ciclo ipomenorroico, la pelle "invecchiata", il "senso di
rimbambimento", il colesterolo un po' elevato hanno fatto la differenza insieme ai
rilievi dell'esame obiettivo.
Devo anche dire che Falchetto pensava che la componente tiroidea potesse essere una
CONCAUSA dell'ipertensione ma si e' dovuto arrendere alla evidenza dei fatti: riportando
il tsh e gli ormoni a valori normali la pressione e' precipitata a 70\80 di minima e lo e'
rimasta da 2 anni.
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APPROFONDIMENTI
AA1 - L'
assistenza ai malati terminali
Di recente mi sono trovato a sostenere le ragioni di un mio paziente che
pregava i medici dellospedale di non dimetterlo. Affetto da una neoplasia avanzata,
era obbligatoriamente allettato,cateterizzato, costretto a una alimentazione parenterale
totale, assolutamente dipendente da unassistenza continua che temeva essere
impossibile presso il proprio domicilio. Naturalmente si era predisposto il suo ritorno
attivando lassistenza domiciliare integrata, verificata la collaborazione della
moglie che, pur intimorita dalla gravità delle condizioni e dalla stessa sofferenza del
marito, aveva accettato la decisione del primario di dimetterlo. Da parte mia mi ero reso
disponibile a seguirlo anche negli orari di guardia medica. Lunico a non essere
daccordo era proprio il paziente che, senza alcuna illusione sullutilità di
ulteriori cure, ma consapevole del proprio stato di bisogno, temeva di gravare
eccessivamente sulla moglie e soprattutto di essere privato di quella sorta di cintura di
sicurezza che lospedale comunque gli garantiva. Teneva alla sua privacy ,voleva
poter vivere quegli ultimi giorni senza dover rendere conto a parenti e amici del proprio
stato di salute, voleva evitare limbarazzo di dolorose manifestazioni di circostanza
.Come dargli torto? Io ho sostenuto il diritto del mio paziente ad essere
"ospitato" presso una pubblica struttura ospedaliera, nonostante i DRG.
Ma ci si può opporre alla dimissione? So di
pazienti in stato di coma vegetativo che rimangono presso unità di terapie intensive per
anni non potendo essere dimessi, in mancanza di sistemazioni adeguate e alternative, senza
incorrere, da parte della struttura di ricovero, nel rischio di omissione di soccorso.
Il problema dei "Malati terminali"
I tumori in Italia aumentano progressivamente: sembra che attualmente il numero di malati
si aggiri intorno ai 300 mila ogni anno, con un numero di decessi annuale (è la seconda
causa di morte dopo le malattie dell' apparato cardiocircolatorio) compreso tra i 150.000
e i 180.000.
Gran parte dei decessi per tumore (almeno il 70%) e' preceduta da una fase terminale la
cui durata e' stata calcolata, mediamente, intorno ai 90 giorni.
Di fronte ad un problema di tali dimensioni e' stato necessario adeguare le strutture
sociali, quelle assistenziali, e il modo stesso di concepire l' assistenza al malato
terminale.
Le cure palliative
LOrganizzazione Mondiale della Sanità definisce le Cure Palliative come la "cura
totale prestata alla persona affetta da una malattia che non risponde più alle terapie
utilizzate per raggiungere la guarigione. Le Cure Palliative affermano il valore della
vita, considerano la morte come un evento naturale, non prolungano né abbreviano
lesistenza dellammalato; provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri
sintomi; tengono conto degli aspetti psicologici e spirituali; offrono un sistema di
supporto per aiutare il paziente a vivere il più attivamente possibile sino alla morte;
aiutano la famiglia dellammalato a convivere con la malattia e poi con il
lutto".
Le Cure Palliative non hanno lo scopo di
accelerare o differire la morte, ma cercano di garantire la migliore qualità della vita,
sino alla fine combattendo la sofferenza, sia fisica (dolore, ed altri
numerosi sintomi invalidanti), psicologica (paura della morte, ansia, perdita
dellautonomia ecc.), o sociale (preoccupazione della famiglia, difficoltà
oggettive, perdita del ruolo lavorativo e sociale ...) rispettando il diritto del malato
di ricevere tutte le cure possibili idonee ad eliminare o ad attenuare la sofferenza.
Queste terapie possono essere organizzate secondo diversi modelli:
L' assistenza domiciliare:
Da sempre la "casa" riveste, per i malati, il ruolo di luogo pieno di sicurezza,
di protezione, di affetto e di calore, ove le abitudini di una vita si sono consolidate,
pieno di ricordi e della storia di una famiglia.
Il malato terminale, nella maggior parte dei casi, preferisce rimanere nella propria casa,
tuttavia questa non e' una regola assoluta, in quanto l' assistenza al domicilio, per i
familiari, puo' essere fonte di stress e di sofferenza fisica o psicologica sia per i
familiari che per il malato stesso.
In effetti la casa del malato è il luogo ideale per impostare eventuali cure palliative,
ma non sempre è disponibile o adatta per un'assistenza adeguata. D'altro canto
attualmente l'ospedale è strutturato essenzialmente per il trattamento di patologie
acute, o comunque bisognose di trattamenti attivi, con mezzi tecnici e risorse umane
finalizzate principalmente alla guarigione della malattia, con relativa scarsita' di mezzi
finalizzati ad una migliore qualità della vita di questi pazienti.
Si e' cercato di ovviare a questi problemi mediante l' incentivazione delle strutture d'
appoggio domiciliari, in parte centrate sulla figura del Medico di Famiglia (Assistenza
Domiciliare Programmata e/o Integrata), in parte centrata sulla formazione di specifiche
forme di intervento tali da coprire i bisogni del malato mediante interventi tecnologici
(ogni intervento che necessiti di attrezzature specifiche o di specifiche competenze
medico-sanitarie: scelta ed esecuzione delle terapie) o assistenziali: (tutto
quanto può essere necessario a un ammalato durante la sua giornata: nutrirlo, fargli
compagnia, lavarlo, risolvere i numerosi problemi burocratici che linabilità ha
creato, occuparsi degli eventuali bambini, aiutare i famigliari nel momento del decesso ed
eventualmente nella fase del lutto).
Il nucleo centrale di una Equipe di Cure Palliative comprende, oltre al medico e
linfermiere, il volontario, lo psicologo, lassistente sociale e
lassistente spirituale, che a loro volta possono far perno sul familiare leader,
(cosiddetto "care giver"), che di fatto si assumerà il compito più gravoso
dellassistenza, e che generalmente è un congiunto o il parente più stretto:
talvolta è un amico o un conoscente.
L' assistenza ospedalizzata
L'ospedale e' attualmente sempre meno disponibile e adatto ai malati cosiddetti
"cronici", a degenza protratta seppure indeterminata, scarsamente reagenti alle
terapie, di scarso vantaggio economico per le Aziende.
L'entrata in vigore del decreto legislativo 502/517, con l' introduzione dei DRG, ha
portato a riconsiderare nuovi modelli di intervento, con la tendenza alla dimissione
precoce dei malati che la legge ha stabilito essere poco remunerativi.
Torna ad essere essenziale quindi, in seguito ad una serie di considerazioni tecniche e
organizzative, che tiene conto dei mutamenti sociali oltre che economici, rivalutare il
modello assistenziale domiciliare interessante l'intero nucleo familiare del paziente e
che vede l'integrazione di competenze mediche, psicologiche e infermieristiche.
E' stato ritenuto necessario, pero', per tutti i casi che per qualsivoglia motivo non
potessero usufruire utilmente dell' assistenza in regime domiciliare, creare delle forme
di ricovero alternativo, i cosiddetti Hospice.
Si definiscono Centri Residenziali di Cure Palliative (hospice) delle strutture
finalizzate allassistenza in ricovero temporaneo di malati affetti da malattie
progressive ed in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta per i quali
ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è
più possibile o comunque risulta inappropriata. Il ricovero negli hospice è
destinato per lo più a malati affetti da patologia neoplastica terminale.
Si tratta di centri o case di accoglienza che forniscono assistenza continua a chi si
trova a vivere la fase terminale di una malattia inguaribile, garantendo un supporto di
tipo medico-infermieristico, ma anche affettivo, psicologico, relazionale e spirituale.
Essi cercano, idealmente, di riprodurre in lambiente familiare: i parenti e gli
amici dei pazienti hanno generalmente libero accesso alla struttura, con possibilita',
talora, di rimanervi a dormire; i pazienti possono portare da casa alcuni oggetti
personali e ad ognuno viene garantita la propria privacy grazie alla creazione di stanze
singole.
La maggior parte di tali strutture (pubbliche o private) e' concentrata attualmente
soprattutto nel Nord Italia (67%), ove e' stato calcolato che circa il 60-70% dei pazienti
neoplastici avanzati necessiti di tale tipologia assistenziale.
E' evidente quindi come il paziente del collega avrebbe potuto eventualmente (qualora
se ne riscontrassero i requisiti) essere ricoverato in una di queste strutture.
Normative che regolano l' assistenza
domiciliare ai malati terminali
- Piano Sanitario 1998-2000: prevedeva essenzialmente l'
estensione dell' assistenza domiciliare. Il servizio veniva affidato ai Distretti di tutte
le Aziende, che dovevano attivare delle Commissioni Professionali (composte da vari
specialisti, tra cui loncologo, linfettivologo, il geriatra, il cardiologo e
il rappresentante dei medici di famiglia) con il compito di stilare delle Linee Guida per
le diverse procedure di assistenza domiciliare a seconda della tipologia, e di formulare
un Nuovo Prontuario Terapeutico.
- Legge n 39 del 26 febbraio 99
: dedicata allassistenza
dei malati terminali oncologici, prevedeva listituzione in ogni regione di 20 Centri
per lassistenza dei malati terminali, con un finanziamento di 310 miliardi in tre
anni.
- D.M. 28 settembre 1999 - G.U. n. 55 del 7.03.2000 - in attuazione
del D.L. 28 dicembre 1998 n. 450, convertito dalla Legge 26 febbraio 1999, n. 39
"Programma per la realizzazione di strutture per le cure palliative e di assistenza
ai malati terminali".
Prevedeva, coerentemente con gli obiettivi del Piano
sanitario nazionale 1998-2000, che in ogni Regione o Provincia Autonoma venisse realizzata
almeno una struttura dedicata allassistenza palliativa e di supporto,
prioritariamente per i pazienti affetti da patologia neoplastica terminale.
- DPCM 20 gennaio 2000
ha definito i requisiti
strutturali, tecnologici ed organizzativi dei centri residenziali (hospice), ad
integrazione dei requisiti per lesercizio dellattività sanitaria approvati
con DPR 14 gennaio 1997.
- DM 28 marzo 2001, 4 maggio 2001
, 5 settembre 2001 e 6
dicembre 2001 (ammissione a finanziamento dei progetti coerenti con le specifiche
indicazioni date) il programma è stato concretamente avviato con lerogazione dei
primi finanziamenti. La definizione dei protocolli operativi è demandata dal d.m. alle
regioni e P.A. Viene previsto, oltre alla realizzazione dei Centri residenziali, un
programma complessivo di assistenza integrata con gli altri servizi del territorio e con
lospedale, programmi di formazione del personale nonche' un piano di comunicazione
alla cittadinanza finalizzato alla corretta divulgazione del nuovo servizio.
- CONFERENZA STATO-REGIONI, Seduta del 22 novembre 2001
includeva
tra le prestazioni essenziali l' assistenza socio-sanitaria ai malati terminali.
Daniele Zamperini (pubblicato su Occhio
Clinico)
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MEDICINA LEGALE E NORMATIVA SANITARIA
Rubrica gestita da D.Z. per ASMLUC: Associazione Specialisti in Medicina Legale Università Cattolica
ML1 - La Metoclopramide: non
usare per il vomito gravidico
E' stato recentemente pubblicato di DM 11 marzo 2004
"Modifica degli stampati delle specialita' medicinali contenenti
metoclopramide", (GU n. 65 del 18-3-2004).
Sono state apportate importanti integrazioni per quanto riguarda le controindicazioni
(alcune gia' note) e l' uso in gravidanza.
In particolare ne viene espressamente e assolutamente controindicato l' uso nel
primo trimestre della gravidanza (proprio nel periodo in cui la frequente presenza di
nausea e vomito invita maggiormente all' uso del farmaco, e lo rende particolarmente
gradito alle gravide).
Una controindicazione relativa e' stata posta durante il periodo dell' allattamento,
considerando il fatto che il farmaco viene escreto nel latte materno.
Di seguito viene riportato il testo (parziale, limitato ai punti salienti) del decreto.
"Paragrafo 4.3 - Controindicazioni.
Ipersensibilita' verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal
punto di vista chimico.
Pazienti affetti da glaucoma, feocromocitoma, malattia epilettica, morbo di Parkinson e
altre affezioni extrapiramidali conclamate o in corso di terapia con anticolinergici.
Casi in cui la stimolazione della motilita' intestinale possa rivelarsi pericolosa, per
esempio in presenza di emorragia gastrointestinale, perforazione, ostruzione meccanica.
Bambini al di sotto dei 16 anni.
Primo trimestre di gravidanza e allattamento (vedere paragrafo "Gravidanza e
allattamento").
Paragrafo 4.6 - Gravidanza e allattamento.
L'uso del prodotto nel primo trimestre di gravidanza e' controindicato. Per quanto
riguarda l'impiego del prodotto nell'ulteriore periodo si tenga presente che prodotti
antiemetici in genere devono essere somministrati in gravidanza soltanto nei casi di
sintomatologia conclamata, per la quale non sia possibile un intervento alternativo e non
nei frequenti e semplici casi di emesi gravidica e tanto meno con fini preventivi di essa.
La metoclopramide e' escreta nel latte materno, quindi non dovrebbe essere somministrata
durante l'allattamento, a meno che, a giudizio del medico, i benefici per la madre siano
prevalenti rispetto ai potenziali rischi per il neonato. In alternativa, ricorrere
all'allattamento artificiale."
Daniele Zamperini (con la collaborazione
di Marco Venuti, Medico&Leggi)
ML2 -
Non e' lecito opporsi alle ispezioni ASL per motivi di privacy
Il Garante per la protezione dei dati personali ha ribadito in un
comunicato stampa (5/9/03) che non e' lecito, per un medico (come pure per altre figure
sanitarie, quali gli odontoiatri, i veterinari e gli psicologi) opporsi ai controlli
disposti dalla ASL adducendo motivi di privacy.
Il quesito era stato posto da una Asl, che aveva esposto il timore che i titolari di studi
medici privati si potessero opporre ai controlli adducendo una violazione della privacy.
I controlli vertevano soprattutto sulla verifica delle condizioni di compatibilita'
lavorativa.
Il Garante ha osservato che il trattamento dei dati personali che derivava da questi
controlli era, in generale, legittimo in quanto rientrante tra quei compiti che le aziende
possono svolgere per esercitare le funzioni istituzionali ad esse attribuite dalla legge o
dai regolamenti.
Le normative in vigore prevedono infatti espressamente, in tali casi, una deroga alle
norme di riservatezza, pur negli ambiti strettamenti connessi alle disposizioni di legge.
Il decreto del Ministero della sanità del 31 luglio 1997, emanato in attuazione della
legge finanziaria n.662 del 1996, attribuisce specificatamente alle aziende sanitarie
locali precisi compiti in materia di accertamento dell'osservanza delle disposizioni in
materia di incompatibilità nell'esercizio dell'attività medica, anche mediante
accertamenti presso studi medici privati, convenzionati o non convenzionati.
Il decreto del Ministero della sanità, inoltre, nel richiamare la funzione ispettiva
descritta, prevede espressamente che le istituzioni private "sono tenute a fornire,
su richiesta della U.S.L., tutte le informazioni utili all'accertamento di eventuali
situazioni di incompatibilità".
Nell'ipotesi che le ispezioni riguardino anche dati sensibili, il Garante ha poi ricordato
che il trattamento dei dati sensibili è consentito ad una pubblica amministrazione solo
se previsto da una espressa norma di legge che individui la rilevante finalità di
interesse pubblico perseguita, le operazioni eseguibili e i tipi di dati trattabili.
Tra le finalità di rilevante interesse pubblico (tali da legittimare l'accesso della
pubblica amministrazione a dati sensibili) sono state indicate dal decreto legislativo
n.135 del 1999, anche le attività dirette alla gestione dei rapporti di lavoro e le
attività ispettive e di controllo sul buon andamento dell'attività amministrativa,
demandando ad eventuali regolamenti la specificazione dei tipi di dati e di operazioni che
siano strettamente necessarie.
I concetti espressi dal Garante in termini piuttosto ampi e generali sono tali da
comprendere anche eventuali controlli effettuati per motivi diversi da quelli dell'
incompatibilita' professionale, purche' rientranti in disposizioni di legge.
Sono percio' lecite (senza possibilita' di opposizione per motivi di privacy) eventuali
ispezioni disposte dalle ASL per verificare l' aderenza delle strutture ai dettati legali
e Convenzionali.
Daniele Zamperini
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ML3 - Proposta di facsimile
DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA (a norma del D.Lgs.
196/2003) dei dati personali e sensibili custoditi nello Studio Medico sito in Via da
parte del dott.
In tale studio operano inoltre i seguenti Medici:
Dott.
Dott.
Tali medici operano in regime associativo; ciascuno di essi e'
Titolare dei dati riguardanti i propri assistiti, con possibilita' di trattare, in
qualita' di Incaricato, nelle forme consentite e con il consenso degli interessati, i dati
personali e sensibili dei pazienti degli altri associati.
L' Amministratore del Sistema (ove previsto) e' ..........
- Titolare/i del trattamento dei dati: ........
- Responsabile/i (ove nominato espressamente) del trattamento dei dati: ........
- Altri soggetti autorizzati al trattamento dei dati:
a) Il personale di segreteria
b) I sostituti temporanei
c) I medici Tirocinanti
Con il presente documento redatto ai sensi del
D.Lgs. 196/2003, si comunica che:
1) Vengono trattati i dati personali dei soggetti che si rivolgono ai medici su nominati
per fini di diagnosi e cura, o per altri fini attinenti la salute dell' interessato e/o
per ogni incombenza che la legge attribuisce ai laureati in Medicina.
2) I compiti e le responsabilità di tale trattamento incombono sul titolare, sull'
eventuale responsabile, nonche' sui vari incaricati (sostituti, associati, tirocinanti,
personale dipendente) ciascuno per le proprie responsabilita' e competenze.
3) Analisi dei rischi che incombono sui dati, e misure di protezione:
a) Contro il rischio di intrusione da parte di soggetti estranei, i locali sono dotati di
chiusure con chiave e le finestre sono protette da grate di ferro.
b) I mobili contenenti dati in supporto cartaceo sono dotati di chiusura con chiave per
impedirne laccesso, oppure sono custoditi in stanza con chiusura a chiave. Le chiavi
sono custodite dal titolare o da persone autorizzate per iscritto per utilizzi
strettamente connessi ai loro compiti. I documenti non ancora archiviati sono ubicati e
custoditi in modo che non sia concesso ad estranei di leggerli o asportarli.
c) I dati informatizzati sono contenuti in computers ubicati in stanze dotate di chiusura
con chiave. L' accesso a ogni computer e' riservato al medico titolare di tali dati, all'
amministratore del sistema o agli incaricati che siano autorizzati all' utilizzo; e'
percio' regolato da una password di oltre 8 caratteri, conosciuta solo da tali soggetti,
periodicamente aggiornata.
I dati personali (e in particolare quelli idonei a rivelare lo stato di salute e la vita
sessuale) vengono gestiti da idoneo software protetto da ulteriore password (diversa per
ogni soggetto), e memorizzati su hard-disk mediante cifratura che non ne consente lettura
diretta. I computers sono dotati di antivirus periodicamente aggiornati e da programmi
anti-intrusione. I dati vengono sottoposti a salvataggio periodico (backup) settimanale su
supporto magnetico (in forma cifrata e protetta da password) al fine di consentire il
ripristino della disponibilità dei dati in seguito a distruzione o danneggiamento.
4) I sostituti e associati del titolare sono adeguatamente informati e formati riguardo al
corretto trattamento dei dati personali dei pazienti, nonche' delle responsabilita' che ne
possano derivare: in particolare gli incaricati sono adeguatamente istruiti per non
lasciare incustodito e accessibile lo strumento elettronico, né il materiale cartaceo,
durante una sessione di trattamento.
Nel caso di trattamento di dati personali affidati, in conformità al codice,
allesterno della struttura del titolare, essi avvengono per volontà e con il
consenso dellinteressato, nel rispetto delle norme vigenti.
5) Sono autorizzati all' ingresso nei locali anche in assenza dei titolari, per motivi non
connessi al trattamento dei dati, i seguenti soggetti, salvo altri autorizzati volta per
volta
...............................
..............................
[N.B.:
Malgrado tutta la buona volonta' non e' possibile
stendere un documento valido per tutti, data l' estrema differenza di organizzazione
lavorativa. NESSUNO puo' farlo, ne' la legge richiede un modulo standard.
Occorre quindi tener presente che l' importante e' riportare gli elementi previsti
dalla legge, senza che sia indispensabile un modulo particolare.
Nessun modulo, tra i tanti proposti, ha un sicuro valore legale.
I moduli da noi proposti, percio', devono essere tranquillamente modificati per adattarli
alle particolari situazioni, tenendo conto che, secondo quanto dichiarato da parte della
Segreteria del Garante nel corso di una riunione tenutasi a Roma presso una sede
sindacale, non e' necessario notificare nominativamente, gli incaricati al trattamento dei
dati. In ogni caso, pero', tali incaricati devono ricevere l' incarico per iscritto, con
precise istruzioni; e' bene che il medico possa risalire sempre alla persona che abbia
effettuato un determinato trattamento.
Nella Medicina di gruppo ciascun medico e' titolare dei dati dei propri pazienti e puo'
essere nominato responsabile o incaricato per quanto riguarda i pazienti dei colleghi. In
caso di piu' titolari, che condividano l' organizzazione e la gestione dei dati, il
documento programmatico puo' (o deve, a seconda dei casi) essere unico, firmato da tutti.
Daniele Zamperini ]
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ML4 - Proposta di
facsimile
INFORMATIVA SINTETICA AI SENSI DEL D.
Legisl. 30/06/03 n. 196
Gentile paziente,
la recente legge richiede che Lei esprima il suo consenso al trattamento, da parte del suo
medico, dei dati che riguardano la sua salute e gli altri suoi dati personali. Il
suo Medico dovra' prendere visione, per poter effettuare la diagnosi delle sue malattie e
per procedere alle necessarie cure, di analisi, referti specialistici, e altre
informazioni fornite da Lei o da altri medici che la seguono. Potra' essere necessario,
inoltre, che il suo medico renda accessibili dati che la riguardano alle Autorita'
Sanitarie o ad altri medici che effettueranno consulenze specialistiche, al medico
sostituto o ad altre persone da Lei indicate. Questi dati saranno conservati in un
archivio, protetti da sottrazione o alterazione mediante appositi sistemi di gestione e di
archiviazione. Il Suo medico, il personale dipendente e gli altri eventuali sanitari
tratteranno i Suoi dati solo nei limiti strettamente necessari allo svolgimento del Loro
compiti, e ne proteggeranno la riservatezza, nel rispetto delle norme vigenti.
E' percio' indispensabile un suo esplicito consenso, da fornire una sola volta e
ritirabile in qualsiasi momento qualora decidesse di interrompere il rapporto di fiducia.
Riportiamo qui sotto una sintesi delle norme attuali, che saranno integrate oralmente dal
Medico, al quale puo' inoltre chiedere qualsiasi chiarimento.
DIRITTI DELLINTERESSATO Art. 7 (Diritto di accesso ai dati personali ed altri
diritti)
1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati
personali che lo riguardano...
2. Linteressato ha diritto di ottenere lindicazione: a) dellorigine dei
dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata
in caso di trattamento effettuato con lausilio di strumenti elettronici; d) degli
estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai
sensi dellarticolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai
quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in
qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o
incaricati.
3. Linteressato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione
ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la
trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati...
4. Linteressato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte... per motivi legittimi
al trattamento dei dati personali che lo riguardano...
CONSENSO
AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Io
sottoscritto
........................
nato
a
.............................il
residente
a
documento
(o cod. reg.) n°
..
Genitore del minore
nato
a
..
il
., assistito
dal Dott. da me scelto come Medico di Fiducia, e dallo stesso informato sui diritti e sui
limiti di cui al D. Legisl. 30 Giugno 2003 n. 196, concernente "La tutela delle
persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali", letto
anche quanto riportato sopra
ESPRIMO IL MIO CONSENSO E AUTORIZZO
al trattamento dei miei dati personali e sensibili, esclusivamente ai fini
di prevenzione, diagnosi, cura, e prestazioni connesse, il suddetto Dottor , direttamente
o tramite personale operante sotto la sua responsabilita'.
Autorizzo inoltre al trattamento di tali dati, esclusivamente per i fini suddetti, gli
specialisti di cui egli vorra' avvalersi; sono altresi' autorizzati, esclusivamente su
mia richiesta e per i medesimi fini, il medico sostituto e i sanitari che svolgono (in
base alle norme attuali) attivita' in associazione con il mio Medico di Fiducia, qui
indicati nominativamente (salvo altri):
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ML5 - Proposta facsimile
DICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE (PER
INCARICATI AL TRATTAMENTO DEI DATI)
Il sottoscritto
Sostituto/associato/incaricato del Titolare del trattamento dati Dott. XXXXXXX YYYYYYYY,
considerando il disposto del D.Lgs. 196/2003 (in quanto incaricato del trattamento dati in
assenza del Titolare), con la presente dà atto di aver ricevuto dal Titolare medesimo
idonea formazione finalizzata al corretto trattamento dei dati personali dei pazienti, ed
in particolare di essere edotto:
- dei rischi che incombono sui dati;
- delle misure disponibili per prevenire eventuali eventi dannosi;
- dei profili della disciplina sulla protezione dei dati personali;
- delle responsabilità che ne derivano;
- delle modalità per aggiornarsi sulle misure minime adottate dal
titolare.
Ho anche ricevuto copia del Documento
Programmatico sulla Sicurezza elaborato dal Titolare ai sensi del D.Lgs. 196/2003, art.
34, comma 1 lett.g, ed ho ricevuto dal Titolare istruzioni per il puntuale rispetto di
quanto ivi contenuto.
In fede
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ML6 - LE NOVITA' DELLA
LEGGE (Di Marco Venuti)
PRINCIPALI
NOVITÀ IN GAZZETTA UFFICIALE
mese di febbraio - marzo 2004 |
La
consultazione dei documenti citati, come pubblicati in Gazzetta Ufficiale, è fornita da
"Medico & Leggi" di Marco Venuti: essa è libera fino al giorno 22.04.2004.
Per consultarli, cliccare qui |
DATA
GU |
N° |
TIPO
DI DOCUMENTO |
TITOLO |
DI
CHE TRATTA? |
20.02.04 |
42 |
Decreto del Ministero della
salute 16.01.04 |
Modifiche al decreto
ministeriale 15 ottobre 2002, recante «Approvazione della lista dei farmaci, sostanze
biologicamente o farmacologicamente attive e delle pratiche mediche, il cui impiego è
considerato doping, ai sensi della legge 14 dicembre 2000, n. 376» |
......... |
23.02.04 |
44 |
Decreto del Ministero
dell'economia e delle finanze 12.02.04 |
Criteri organizzativi per
l'assegnazione delle domande agli organismi di accertamento sanitario di cui all'art. 9
del decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2001, n. 461, ed approvazione dei
modelli di verbale utilizzabili, anche per le trasmissioni in via telematica, con le
specificazioni sulle tipologie di accertamenti sanitari eseguiti e sulle modalità di
svolgimento dei lavori |
......... |
24.02.04 |
45 |
Legge n. 40 del 19.02.04 |
Norme in materia di
procreazione medicalmente assistita |
......... |
28.02.04 |
49 |
Ordinanza del Ministero della
salute 24.02.04 |
Rimborsabilità e modalità
di prescrizione dei medicinali antistaminici |
......... |
10.03.04 |
58 |
Decreto del Ministero della
salute 06.02.04 |
Modifica degli stampati di
specialità medicinali contenenti come principio attivo poractant alfa (frazione
fosfolipidica da polmone suino) |
Interessa l'allegato 1 |
10.03.04 |
58 |
Decreto del Ministero della
salute 06.02.04 |
Modifica degli stampati di
specialità medicinali contenenti come principio attivo calcipotriolo |
Interessa l'allegato I |
11.03.04 |
59 |
Decreto del Ministero della
salute n. 399 24.12.03 |
Accordo collettivo nazionale
per la disciplina dei rapporti libero-professionali tra il Ministero della salute ed i
medici generici fiduciari dell'assistenza sanitaria e medico-legale al personale
navigante, marittimo e dell'aviazione civile, triennio 1998-2000 |
......... |
13.03.04 |
61 |
ARAN - Comunicato |
Contratto collettivo di
lavoro integrativo del CCNL dell'8 giugno 2000 dell'area della dirigenza medico -
veterinaria. (Sottoscritto il 10 febbraio 2004) |
......... |
16.03.04 |
63 |
Decreto del Ministero della
salute 11.03.04 |
Modifica degli stampati di
specialità medicinali contenenti risperidone |
Interessa l'allegato 1 |
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