Aprile |
PILLOLEDI MEDICINA TELEMATICA |
Patrocinate da SIMG Roma |
Aggiornamento
e varie attualita' a cura di:
Daniele Zamperini
md8708@mclink.it, Amedeo
Schipani mc4730@mclink.it,
Massimo Angeloni mc1448@mclink.it e Maurizio Pino
mpino@itelcad.it
"GEMELLATA" con Med-News di Enzo Brizio (eb98@multiwire.net)
L' iscrizione
alla lista viene effettuata gratuitamente, su semplice comunicazione ad uno dei redattori,
a chiunque ne faccia richiesta. Si consiglia l' iscrizione anche alla
lista"gemella", piu' specializzata nelle analisi dei grandi studi
internazionali.
L' archivio complessivo di
Pillole e' consultabile su: http://utenti.tripod.it/zamperini/pillole.htm
(Visitate anche le altre pagine, sono ricche di informazioni!)
INDICE GENERALE |
- NAPOLI, CAPITALE MONDIALE DEL "RAGIONAMENTO
ACROBATICO"
- COME I DISTURBI EMOTIVI INFLUENZANO LA VISITA DEL PAZIENTE
- ANTIIPERTENSIVI E RISCHIO DI DIABETE MELLITO TIPO 2
- PARACETAMOLO E ASMA
- DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO E IPERTENSIONE
-Terapia antibiotica nel linfoma gastrico
-Plasmaferesi e immunoglobuline nelle manifestazioni neurologiche in pediatria
-Frequenza nel tempo della riattivazione clinica del virus dell'Herpes Simplex
-Lo studio FRISC-ll e l'approccio terapeutico all'angina instabile
-Microalbuminuria di origine
"non diabetica" nel diabete di tipo 2
-Danno renale durante espianto da cadavere
-La chemioterapia nel cancro invasivo della vescica
-Terapia genica anti-colesterolo
-Il messaggero della morte cellulare
-Un vaccino anti-cocaina
-Legame «genetico» tra invecchiamento e metabolismo
-Un'alternativa al trapianto di fegato?
-Curare lictus con un raggio di luce
-Chi distrugge la mielina
-La molecola che «rigenera» il muscolo
-Una cura per la mucca pazza?
-Fabbriche di insulina per curare il diabete
-Fumo: puo' provocare la deviazione del pene
-Farmaci e favismo: un po' di attenzione puo' salvare una vita.
-Assenza del paziente al dibattimento:
potere del giudice di disattendere la certificazione (Sentenza)
-Obbligatorieta' dell' intervento medico non dannoso (Sentenza)
-Circonvenzione di incapace: necessita' di prova (Sentenza)
CONGRESSI, CONVEGNI E COMUNICAZIONI
I nuovi
convegni segnalati dai colleghi (vedi in fondo)
INOLTRE:
IURAMEDICA: Nuova mailing-list di Medicina Legale, col patrocinio dell' Istituto di Medicina Legale dell' Universita' Cattolica di Roma. Per iscriversi (iscrizione libera): iuramedica-subscribe@onelist.com oppure scrivere a medlegale@bigfoot.com
PERSEO: mailing-list amatoriale dedicata agli utenti, utilizzatori, estimatori, critici o semplicemente curiosi del noto software gestionale per studio medico. Iscrizione libera dal sito www.onelist.com o tramite il moderatore Franco De Francesco me1953@mclink.it
Pillole di buonumore
(Questo mese: omaggio ad Ambrose Bierce, raccolte dal Dott. Zap)
-Antagonista: persona indotta dalla sua stessa malvagia natura a
negare i nostri meriti o a esibirne di personali di gran lunga superiori.
-Assurdita': Un'affermazione o un credo
chiaramente in contrasto con le proprie opinioni
-Barometro: Un ingegnoso strumento che indica che tipo di tempo stiamo avendo.
PILLOLE |
NAPOLI, CAPITALE MONDIALE DEL "RAGIONAMENTO ACROBATICO"
Puo capitare che una persona proveniente da Rotterdam, ottimo autista, rispettoso delle regole e dei regolamenti, si trovi a dover essere trasportato da un taxi a Napoli. Un' esperienza del genere viene descritta comunemente come un episodio allucinante. Il narratore non puo nascondere i suoi sentimenti: disagio, preoccupazione, momenti di puro terrore. Ad ogni incrocio, e' necessaria una preghiera; ad ogni semaforo langosciosa attesa di un urto che non avviene mai. Eppure questo passeggero arriva alla sua meta sano e salvo anzi, guardando qualche statistica, potrebbe accorgersi che gli incidenti gravi avvenuti nel napoletano sono percentualmente inferiori a quelli avvenuti nella sua ordinatissima citta del nord. E se il nostro passeggero e una persona dotata di capacita speculative non puo fare a meno di chiedersene il perche. Viene spontaneo percio fare un parallelo tra gli autisti delle due diverse citta.
Lautista del nord, tipicamente, e un autista rispettoso
delle regole e per questo motivo, inconsciamente, convinto che ciascun altro autista abbia
la sua stessa sensibilita al problema. Per questo motivo quando arriva a incrocio in
cui sa di avere precedenza, esso tende ad applicare letteralmente il codice della strada e
a pensare "Io so di avere la precedenza, chi viene dalle traverse sa di dovermi dare
la precedenza, io passo tranquillo perche tutti mi daranno la precedenza".
Questo e vero finche non si trova la persona che, non seguendo la stessa linea
di ragionamento, omette la precedenza causando gravissimi danni.
Lautista napoletano opera una la strategia diversa: arrivato ad un incrocio sa che
non puo dare per scontato un comportamento generale rispettoso delle norme del
traffico. E per questo che sceglie di mettere sempre in discussione tutto, volta per
volta. Cosa fa allora? Guarda negli occhi laltro conducente e cerca di capire quali
siano le sue intenzioni, indipendentemente dal fatto che il semaforo sia rosso o verde,
dal fatto di venire da destra o da sinistra. Ha inizio cosi una sorta di dialogo
visivo. Le due autovetture compiono piccoli movimenti in avanti e, attraverso successivi
passi di una danza a loro ben conosciuta, i due autisti capiscono chi deve passare e chi
deve aspettare. Si tratta insomma di una forma di negoziazione sociale che viene messa in
atto ogni volta, il che vuol dire che lautista non sara mai sicuro di avere o
non avere la precedenza magari passando cento volte per lo stesso incrocio.
Questo episodio mette in evidenza due tipologie diverse di ragionamento. Il primo che segue una norma generale e la applica, laltro che si orienta invece caso per caso. Il primo ragionamento prevede dei confini ben precisi, superati i quali si incorre nelle infrazioni che verranno senza dubbio sanzionate. Il secondo tipo di comportamento (quello dellautista napoletano) e diverso: non che egli ignori il codice della strada, bensi egli viola una regola generale per cercare un accordo a livello locale cioe' in rapporto alle diverse situazioni. E come se dicesse: "Si, e' vero che bisogna dare la precedenza a chi viene da destra, ma in questo caso e' veramente necessario o si potrebbe fare diversamente?". Questo di modo differente di intendere una regola comporta una instancabile forma di negoziazione che fa del guidare una vera e propria attivita di comunicazione e di interscambio. Il codice della strada viene violato ma questa violazione assume un valore diverso a seconda delle circostanze in cui si verifica (che potrebbero, piu o meno, giustificarla).
Trasferendo il discorso a livello cognitivo, puo essere cosi schematizzato: lautomobilista di Rotterdam sembra seguire una forma di ragionamento che i logici chiamano sinteticamente "se P allora Q" tutte lo volte che compare "P" cioe (ad esempio un semaforo rosso) bisogna attenersi al comportamento "Q" (fermarsi). Gli elementi presi in considerazione da questo ragionamento sono solo due: il semaforo e il regolamento stradale. In tal modo questo ragionamento sembra dare per scontato che i contesti siano tutti uguali indipendentemente dalle circostanze particolari. La visione del mondo che tale argomentazione implica e abbastanza limpida, con un rapporto diadico tra cittadino e norma che sembra dire: "Se tutti si comportano come dice la legge, le cose funzionano bene". Questo ragionamento non fa una piega dal punto di vista formale.
Il secondo comportamento, quello napoletano, e meno perentorio e sembra seguire un ragionamento che dice: "Se trovo il verde io dovrei avere la precedenza, ma attenzione! Non e detto che laltro me la dia. Quello che mi puo capitare e di dover incontrare qualcuno che pensa di averla lui e che quindi la prenda dove pure non gli spetta". Dato che non esiste la sicurezza del "Se P allora Q" lunica cosa che rimane da fare e regolarsi in base al contesto. Cosi il modo in cui lautomobilista napoletano elabora la regola non e semplice e diadico, ma complesso perche dipende dalle circostanze contestuali tra cui, molto importanti sono le intenzioni anche dellaltro automobilista. E la decifrazione dei comportamenti deriva da un contesto di messaggi intrecciati e complessi che si lanciano gli automobilisti coinvolti nellincrocio. La decisione viene presa non in base ad una regola precisa ma per tentativi ed errori. Il ragionamento "napoletano" utilizza quindi tre elementi: il semaforo, la regola, il contesto. Il rosso secondo la regola generale vuol dire stop, ma in base ad un contesto puo voler dire avanti ed in base a un altro contesto puo voler dire nuovamente rosso. Mentre il processo dellautomobilista di Rotterdam implica quindi un meccanismo di tipo deterministico e riflesso (somigliante ad esempio al riflesso rotuleo) il secondo tipo di ragionamento implica invece un processo interpretativo. Questi due tipi di concetti interagiscono tra loro ed esprimono due mondi culturali diversi ma in realta molto collegati.
E in effetti molto difficile poter vedere nella vita di tutti i giorni un legame diadico (tipico della prima forma di ragionamento) tra una definizione e un oggetto. Ad esempio si pensi alla parola libro: un libro viene definito in un certo modo nel dizionario, per cui su questa definizione viene costruita limmagine di un libro a cui paragonare loggetto che noi vediamo in quel momento e che puo corrispondere o no a tale definizione. Pero noi sappiamo bene che ci sono forme di libri che possono non essere contenuti o pienamente rispondenti a tale definizione: puo' essere, ad esempio, mancante di alcune parti o di alcune caratteristiche specificate nel dizionario. Ecco allora che la nostra esperienza sovrappone al prototipo ricavato dal dizionario una serie di immagini sovrapposte che corrispondono comunque a "libro". Allorche si costruisce la nuova immagine di libro, questa si fonda su un ragionamento di tipo "acrobatico" che tiene soistanzialmente conto del contesto in cui noi osserviamo quellimmagine. E' per questo che, inconsciamente, tutti sappiamo che "ogni eccezione conferma la regola", vale a dire che ogni regola contiene delle violazioni con le quali occorre venire a patti. Noi quindi costruiamo una regola che e "quasi una regola" perche ammette che ci sono circostanze in cui puo essere contraddetta. E necessario percio che ci si renda conto che tutti noi abbiamo quotidianamente a che fare con delle "violazioni delle norme", anche quelle che sembrano assolutamente fisse, stabili, inamovibili ma che in realta ammettono interpretazioni, eccezioni, variazioni dipendenti dal contesto. Persino la norma principe che vieta di uccidere contempla leccezione della legittima difesa o della guerra di difesa della Patria. E molto utile percio imparare coscientemente la tecnica del ragionamento "napoletano" in quanto, allorche la classificazione della realta mediante le regole della tassonomia non risultano soddisfacenti si impari a discutere negoziando i punti di vista onde trovare una via duscita che tolleri i casi ambigui, conflittuali, dilemmatici.
(A. Smorti, "Psicologia contemporanea", 157, 2000)
COME I DISTURBI EMOTIVI INFLUENZANO LA VISITA DEL PAZIENTE
Badare al benessere emotivo del paziente può richiedere più tempo, ma
può rafforzare il rapporto medico-paziente.
In ambito sia medico che legislativo cè crescente consapevolezza
dellimportanza del trattamento della salute mentale. Nel 1996 il Congresso (americano)
ha approvato la legge paritaria sulla salute mentale. Nel 1999 il ministro della sanità
David Satcher ha riferito che metà degli americani che necessitano di un trattamento per
la salute mentale non lo riceve, o perché temono letichetta di malattia mentale, o
perché non hanno accesso ai servizi di salute mentale.
Come medici di famiglia, noi riceviamo messaggi confusi dal servizio sanitario circa il
nostro ruolo nella gestione della malattia mentale. Da un lato siamo accusati di
sottostimare problemi mentali importanti quali la depressione e lansia.
Dallaltro lato, ci si impedisce di trattare queste condizioni, grazie ai sistemi di
managed care che escludono la cura della salute mentale dalla primary care. Nonostante
questi messaggi confusi, una cosa è chiara: i pazienti con problemi mentali spesso
tornano al loro medico di famiglia. Ma quanto sono comuni questi problemi tra i nostri
pazienti? Come si presentano più probabilmente? E come il disturbo emotivo influenza la
visita ambulatoriale? Per rispondere a queste domande abbiamo analizzato 1269 visite di
pazienti ambulatoriali adulti fatte da 138 medici di famiglia.
Dallo studio è emerso che il 19% dei pazienti adulti aveva avuto significativi disturbi
emotivi durante le quattro settimane precedenti. Questi pazienti si rivolgevano al loro
medico di famiglia più probabilmente per malattie acute o croniche che per prevenzione, e
con maggior probabilità tiravano fuori problemi emotivi durante la visita. Inoltre, le
loro visite erano mediamente più lunghe di quelle degli altri pazienti (11.5 minuti
contro 10 minuti), con più problemi sollevati durante la visita. Il disturbo emotivo
recente influenzava il contenuto della visita, anche se il paziente non riceveva una
diagnosi di disturbo mentale.
Al 18% dei pazienti che riferiva recente disturbo emotivo il medico di famiglia
diagnosticava depressione o ansia. Queste visite erano mediamente più lunghe (12.8 minuti
di durata) e il loro contenuto differiva drammaticamente da quello delle visite degli
altri pazienti. Veniva dedicato più tempo a raccogliere informazioni sulla famiglia, fare
lanamnesi del paziente e dare consigli, mentre veniva dedicato molto meno tempo
allesame obiettivo, alle chiacchiere e ai servizi preventivi.
I pazienti i cui problemi emotivi venivano diagnosticati come malattia mentale riferivano
rapporti più forti con i loro medici, rispetto ai pazienti i cui disturbi emotivi non
venivano diagnosticati. Quindi, sebbene lattenzione ai problemi di salute mentale
dei pazienti distragga tempo ed energia da altre aree, essa può avere il beneficio
aggiuntivo di rafforzare il rapporto medico-paziente.
Conclusioni. Il disturbo emotivo e la sua diagnosi, entrambi comuni in medicina di
famiglia, possono avere un impatto maggiore sulla visita del paziente, in termini di tempo
dedicato, contenuto della visita e soddisfazione del paziente. Questi benefici e le
interferenze del sistema integrato di salute mentale con la medicina di famiglia devono
essere conosciuti non solo dai medici di famiglia che decidono come meglio occupare il
loro tempo limitato con ogni paziente, ma anche dai piani sanitari e dai legislatori che
prendono le decisioni politiche.
Family Practice Management, aprile 2000
ANTIIPERTENSIVI E RISCHIO DI DIABETE MELLITO TIPO 2
Premesse. Ricerche precedenti hanno suggerito che i diuretici tiazidici e i
beta-bloccanti possano provocare linsorgenza di diabete mellito di tipo 2. Tuttavia,
i risultati di questi studi sono stati poco convincenti.
Metodi. E stato fatto uno studio prospettico su 12,550 adulti di età dai 45
ai 64 anni non affetti da diabete. Allinizio è stata fatta unampia
valutazione dello stato di salute, comprendendo i farmaci utilizzati e la misurazione
della pressione arteriosa. Lincidenza di nuovi casi di diabete è stata accertata
dopo tre e dopo sei anni mediante la misurazione della glicemia a digiuno.
Risultati. Dopo aggiustamento per età, sesso, razza, livello di istruzione,
adiposità, familiarità per diabete, attività fisica e malattie coesistenti, i soggetti
ipertesi in terapia con diuretici tiazidici sono risultati non essere a maggior rischio di
sviluppo di diabete rispetto ai soggetti ipertesi non in terapia antiipertensiva (rischio
relativo = 0.91; IC 95% = 0.73 1.13). Allo stesso modo, soggetti che prendevano
ACE-inibitori e calcioantagonisti non erano a maggior rischio di quelli che non prendevano
farmaci. Al contrario, soggetti che assumevano beta-bloccanti avevano un maggior rischio
di sviluppare diabete del 28% (rischio relativo = 1.28; IC 95% = 1.04 1.57).
Conclusioni. Preoccupazioni sul rischio di diabete non dovrebbero scoraggiare i
medici dal prescrivere diuretici tiazidici a soggetti non diabetici ipertesi. Luso
di beta-bloccanti sembra aumentare il rischio di diabete, ma questo evento sfavorevole
dovrebbe essere valutato rispetto ai dimostrati benefici dei beta-bloccanti nel ridurre il
rischio di eventi cardiovascolari.
New England Journal of Medicine, 30 marzo 2000
PARACETAMOLO E ASMA
Premesse. Lantiossidante polmonare glutatione può limitare
linfiammazione delle vie aeree nellasma. Poiché il paracetamolo negli animali
svuota il polmone del glutatione, è stato intrapreso uno studio per indagare se
luso frequente del paracetamolo negli uomini sia associato ad asma.
Metodi. Sono state raccolte informazioni sulluso di analgesici, come parte di
uno studio caso-controllo sugli antiossidanti della dieta e lasma in soggetti adulti
di età dai 16 ai 49 anni, registrati presso 40 general practices in Greenwich, South
London. La frequenza delluso di paracetamolo e aspirina è stata confrontata in 664
soggetti con asma e in 910 senza asma. Lasma è stata precisata mediante risposte
positive a domande riguardo attacchi di asma, farmaci per lasma, o risvegli notturni
con dispnea. E stata anche esaminata lassociazione tra uso di analgesici e
severità della malattia nei casi di asma, mediante una scala di punteggio per valutare la
qualità di vita.
Risultati. Luso del paracetamolo era associato positivamente con lasma.
Dopo controllo per potenziali fattori confondenti, lodds ratio per asma, rispetto ai
soggetti che non utilizzavano paracetamolo, era di 1.06 (IC 95% = 0.77 1.45) negli
utilizzatori infrequenti (> un mese), 1.22 (0.87 1.72) in coloro che
lassumevano una volta al mese, 1.79 (1.21 2.65) nel caso di un utilizzo
settimanale, e 2.38 (1.22 4.64) in caso di uso quotidiano (P per il trend =
0.0002). La frequenza di uso dellaspirina non era associata con asma né
confrontando tutti i casi di asma con i controlli, né confrontando tra loro i casi di
asma in base alla severità. Luso frequente di paracetamolo era associato
positivamente con la rinite, mentre luso di aspirina non lo era.
Conclusioni. Luso frequente di paracetamolo può contribuire alla morbilità
per asma e rinite negli adulti.
Thorax, aprile 2000
DISTURBI DEL RESPIRO DURANTE IL SONNO E IPERTENSIONE
Questo studio si propone di verificare lassociazione tra disturbi
del respiro durante il sonno e ipertensione in una vasta coorte di persone di
mezzetà e anziane.
Materiali e metodi. Hanno partecipato allo studio 6132 soggetti di età >/= 40 anni, di cui il 52.8% donne. Mediante un apparecchio
portatile per polisonnografia utilizzato a domicilio delle persone è stato misurato
lindice apnea/ipopnea (= numero medio di apnee più ipopnee per ora di sonno, con
lipopnea definita come una riduzione, rispetto ai valori basali, >/=
30% del flusso aereo o dellescursione toracoaddominale per 10 o più secondi,
accompagnata da una riduzione >/= 4% nella saturazione ossiemoglobinica). Altri indici
presi in considerazione sono stati lindice dei risvegli (= numero medio di risvegli
per ora di sonno), la percentuale di sonno con saturazione di ossigeno inferiore al 90%,
la storia di russamento (= russamento autoriferito per 3 o più notti a settimana). Sono
stati inoltre considerati labitudine al fumo, il consumo di alcool, la circonferenza
del collo, il rapporto vita-fianchi, laltezza, lindice di massa corporea, la
pressione arteriosa.
Risultati. La pressione arteriosa sistolica e diastolica media e la prevalenza di
ipertensione sono aumentate significativamente con laumento degli indici di respiro
disturbato durante il sonno, sebbene alcune di queste associazioni si spieghino con
lindice di massa corporea. Dopo aggiustamento per le variabili demografiche e
antropometriche (indice di massa corporea, circonferenza del collo e rapporto
vita-fianchi), il consumo di alcool e il fumo, lodds ratio per lipertensione,
confrontando la categoria più alta dellindice apnea/ipopnea (³
30 per ora) con la più bassa (>/= 1.5 per ora), era
di 1.37 (IC 95% = 1.03 1.83; P per il trend = 0.005). Confrontando le
categorie più alta e più bassa di percentuale di sonno con saturazione di ossigeno sotto
il 90% (rispettivamente >/= 12% e < 0.05%), lodds
ratio era di 1.46 (IC 95% = 1.12 1.88; P per il trend < 0.001). Nelle
analisi stratificate, lassociazione dellipertensione con tutte e due le misure
di disturbo del respiro durante il sonno è stata riscontrata in entrambi i sessi, nelle
età più giovani e più avanzate, in tutti i gruppi etnici, e nei soggetti di peso
normale e in soprappeso. Associazioni più deboli e non significative sono state osservate
per lindice di risvegli o per la storia autoriportata di russamento abituale.
Conclusioni. I risultati di questo lavoro indicano che i disturbi del respiro
durante il sonno sono associati con lipertensione arteriosa sistemica in soggetti di
età media e avanzata di entrambi i sessi e di etnie diverse.
JAMA, 12 aprile 2000
- Cavolo: Un... vegetale all'incirca tanto grande e saggio come la testa di un
uomo.
- Cervello: quella cosa con cui pensiamo di pensare
- Complimento: Un prestito che da' interesse
- Compromesso: La composizione di un conflitto di interessi che da' a entrambi i
contendenti la soddisfazione di persone di aver ottenuto qualcosa di insperato e di
perdere solo entro i limiti del dovuto
MINIPILLOLE |
Terapia antibiotica
nel linfoma gastrico
Il linfoma del tessuto associato alla mucosa gastrica (Mucosa-Associated-LymphoidTissue,
MALT) è correlato alla presenza dell'infezione da Helicobater Pylori. lì gruppo del
dott. G. Steinbach dell'Università del Texas ha valutato l'ipotesi che il trattamento
antibiotico possa essere efficace in questo particolare tipo di neoplasia, sottoponendo a
terapia con tre diversi schemi (amossicillina e claritromicina, tetraciclina e
claritromicina o tetraciclina con metronidazolo) 34 pazienti con linfoma gastrico in
stadio 1011 (Ni). Dei 28 pazienti positivi per Helicobacter, il 50% ha avuto una
remissione completa e il 29% una remissione parziale. Nei casi negativi per l'infezione da
Helicobacter non e stata dimostrata alcuna regressione del quadro clinico. Anche la
presenza, dimostrata all'endoscopia, di gastrite della mucosa si associava alla possibile
remissione clinica con antibiotico-terapia. I linfomi MALT con positivita all'Helicobacter
possono essere trattati con successo tramite antibiotici. (Ann Intern Med 1999;131:88-95)
Torna alle Minipillole
Torna all'inizio
Plasmaferesi e
immunoglobuline nelle manifestazioni neurologiche in pediatria
La presenza di atteggiamenti ossessivi e di tic nervosi può essere conseguente al
mantenimento di uno stato di attività autoimmunitaria secondaria ad infezione da
streptococchi beta-emolitici di gruppo A. Nel tentativo di eseguire una immunomodulazione
in grado di attenuare questi sintomi, il gruppo dell'NIH di Bethesda guidato dalla
dott.ssa S.J. Perimutter ha randomizzato per plasmaferesi, infusione endovenosa di
immunoglobuline oppure placebo 30 pazienti con sintomi neuropsichiatrici scatenati da
episodi infettivi. Ad un mese di distanza i gruppi trattati hanno mostrato un importante
miglioramento sintomatologico, soprattutto in quello con plasmaferesi, relativamente
all'insorgenza di tic e di manifestazioni del tipo sindrome di Tourette. lì progresso
rimaneva costante a distanza di un anno nell'82% dei casi. La plasmaferesi e l'infusione
di immunoglobuline si sono dimostrati efficaci in questo gruppo di pazienti.
(Lancet 1999,354:1153-8)
Torna alle
Minipillole
Torna all'inizio
Frequenza nel tempo
della riattivazione clinica del virus dell'Herpes Simplex
Le manifestazioni cliniche dell'Herpes Simplex genitale continuano ad essere un motivo di
frequente consulto medico, ma non e' ancora nota la storia naturale di questa malattia a
lungo termine. All'Universit. di Washington (dott.ssa J. K. Benedetti e coli.) e' stata
eseguito uno studio osservazionale su 664 pazienti affetti da infezione genitale da virus
dell'Herpes (HSV) e seguiti per un follow-up minimo di 14 mesi. L'incidenza media di
recidive cliniche della malattia durante il primo annodi follow-up erano pari a 1 e 5
episodi per l'infezione rispettivamente
da HSV-1 e HSV-2.
La frequenza di queste ultime 2 ha dimostrato una significativa riduzione a partire da 2
anni dall'inizio dei sintomi, indipendentemente dall'adozione di terapia antivirale al
momento dell'esordio acuto. (Ann lntern Med 1999;131;14-20)
Torna alle Minipillole
Torna all'inizio
Lo studio FRISC-ll e l'approccio
terapeutico all'angina instabile
Si è molto diffuso il concetto che il ricorso a procedure di diagnosi invasiva e
rivascolarizzazione migliori la prognosi dei pazienti con angina instabile. Il FRISC-ll
èuno studio multicentrico scandinavo coordinato dal dott. L.Wallentin (Università di
Uppsala in Svezia) e condotto su 2457 pazienti con angina instabile e randomizzati per
terapia medica con eparina a basso peso molecolare (dalteparina). Una coronarografia è
stata eseguita a distanza di una settimana dall'arruolamento nel 96% del gruppo con
trattamento invasivo e nel 10% di quello con eparina, mentre una procedura di
rivascolarizzazione è stata effettuata rispettivamente nel 71% e 9% dei casi. A 6 mesi di
follow-up è stata dimostrata una significativala diminuzione della mortalità e
dell'incidenza di reinfarto nel gruppo invasivo, in particolare nei pazienti ad alto
rischio, e con una importante diminuzione dei sintomi di ischemia residua. Un approccio
aggressivo con coronarografia ed eventuale rivascolarizzazione è efficace nei pazienti
con angina instabile. Sempre il dott.. Wallentin nello stesso numero della rivista
descrive il follow-up a lungo termine dei pazienti trattati non invasivamente e in terapia
di mantenimento con la dalteparina. In questo caso si trattava di 2267 pazienti tratti
sempre dal FRISC-ll a cui era stata continuata la terapia con eparina per 3 mesi oppure
era stato somministrato un placebo. A 30 giorni di distanza dalla randomizzazione è stata
notata una significativa diminuzione dell'incidenza di infarto miocardico o di necessità
di rivascolarizzazione (chirurgica a percutanea) nel gruppo trattato. Tale effetto
tuttavia non era più riscontrabile a distanza di 6 mesi terapia. La delteparina è di
beneficio in questi pazienti, almeno entra un mese dall'inizio dell'assunzione del
farmaco.
(Lancet 1999,354:701-15)
Torna alle Minipillole
Torna all'inizio
Microalbuminuria
di origine "non diabetica" nel diabete di tipo 2
La presenza di microalbuminuria in un diabetico è considerata un
indice precoce di nefropatia diabetica. Va però sottolineato che mentre per il diabete di
tipo I questa alterazione è quasi sempre causata da una tipica glomerulopatia diabetica,
nel diabete di tipo 2 essa può essere, in circa il 30-50% dei pazienti, espressione di
unalterata permeabilità vascolare sistemica dovuta a unalterazione della
funzione endoteliale. I portatori di questa microalbuminuria per così dire "non
diabetica". in quanto non direttamente legata alla noxa metabolica iperglicemica,
sono maggiormente esposti al rischio di malattia arteriosclerotica e di mortalità
cardiovascolare e pertanto andrebbero più frequentemente sorvegliati per quanto riguarda
i più comuni fattori di rischio. Quanto al quesito se sia possibile discriminare fra i
due tipi di microalbuminuria, va detto che lassenza completa di lesioni
microangiopatiche allesame del fondo oculare deporrebbe per una forma di
microalbuminuria di origine non propriamente diabetica.
Medico&metabolismo 4/99
Torna alle
Minipillole
Torna all'inizio
Danno renale durante
espianto da cadavere
Il danno che i reni soffrono durante le procedure di espianto è un problema emergente e
probabilmente sottostimato. lì dott. S.J.Wigmore presenta i dati deli'UK National
Transpiant Database sulle procedure di espianto dei reni in un periodo di 5 anni in Gran
Bretagna. In 96 su 9014 casi i reni non sono risultati utilizzabili a causa delle lesioni
subite durante l'espianto. 1119% presentava danni generici, soprattutto se l'organo
derivava da donatori di età superiore a 40 anni. L'incidenza di lesioni sembra essere
maggiore se all'espianto provvedeva una equipe di chirurgia renale piuttosto che in
occasione di prelievo multiorgano, ed era maggiore per i reni trapiantati in istituzioni
esterne a quella della donazione. Tuttavia questi danni non hanno apparentemente avuto
effetto sulla prognosi del trapianta a 1 e 3 anni (al contrario di quanto osservata per
l'età dei donatore). I danni sono meno frequenti con donatori giovani e in centri che
eseguona più di 50 espianti ali' anno (Lancet 1999354:1143-6)
Torna alle Minipillole
Torna all'inizio
La
chemioterapia nel cancro invasivo della vescica
Alcuni studi non controllati hanno riportato una moderata sensibilita alla chemioterapia
da parte del cancro a cellule transizionali della vescica. Uno studio multicentrico
europeo coordinato dal Medical Research Council Advanced Biadder Cancer Working Party
(Londra) ha randomizzato 976 pazienti con cancro della vescica, gia sottoposti a chirurgia
o a radioterapia, per tre cicli di polichemioterapia a base di cisplatino, methotrexate e
vinblastina oppure per un gruppo di controllo con placebo. Durante il periodo di follow-up
sono deceduti 485 pazienti, il 78,6% dei quali a causa della neoplasia. La mortalità
legata alla terapia è stata dell'1 % contro quella del 3,7% della cistectomia. lì
trattamento adiuvante ha migliorato il tasso di sopravvivenza dei pazienti a 3 anni del
5,5%. Questo protocollo non e' riuscito a raggiungere il limite minimo per il
miglioramento della sopravvivenza, fissato convenzionalmente al 10%, necessario
all'indicazione di questa terapia quale provvedimento di routine. (Lancet 1999;354:533-40)
Torna alle Minipillole
Torna all'inizio
Pillole di buonumore
- Confessione: Sacramento per cui il sacerdote si dispone a
perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli.
- Conservatore: Uomo politico affezionato ai mali esistenti, da non confondersi col
progressista che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi.
- Corruzione: Cio' che permette a un rappresentante del governo di vivere onestamente del
proprio stipendio senza discutibili speculazioni
NEWS |
18.02.2000 Terapia genica anti-colesterolo Testata nel topo potrebbe funzionare anche nelluomo Una delle cause
principali delle malattie cardiovascolari consiste nella formazione delle placche
aterosclerotiche, determinate dallaccumulo di grassi nei vasi sanguigni: è
lelevato livello ematico di molecole lipidiche, prima fra tutte il colesterolo, a
favorire la formazione di questi depositi. |
01.03.2000 Il messaggero della morte cellulare Identificata la molecola che trasporta linformazione del «suicidio» Trasportare
il segnale che dà il via ai processi di auto-distruzione nel nucleo della cellula: questa
la funzione svolta dalla proteina CED-4, una delle molecole coinvolte nella regolazione
della morte cellulare programmata, svelata dai ricercatori del Howard Hughes Medical Institute nellultimo
numero di Science. Oltre ad aggiungere un nuovo importante tassello alla comprensione dei
meccanismi che regolano il fenomeno dellapoptosi, da anni al centro di numerose
ricerche, la scoperta fornisce le basi per lo studio di nuove terapie nei confronti di
diverse patologie, in particolare le malattie neurodegenerative. |
14.03.2000 Il sistema immunitario potrebbe dare un aiuto consistente per interrompere labuso
di cocaina. Arriva infatti dalla Yale University
la notizia che il vaccino TA-CD, sviluppato dalla Cantab
Pharmaceuticals per controllare la forte dipendenza provocata dallabuso di
cocaina, è stato sperimentato con successo in uno studio clinico di fase uno, che
consiste nella prima reale prova di differenti dosaggi sugli esseri umani. |
24.02.2000 Legame «genetico» tra invecchiamento e metabolismo Un gene che interrompe la trascrizione in carenza di cibo estende la durata della vita nei lieviti Nei minuscoli lieviti la vita tende ad allungarsi se
linformazione genetica codificata nel DNA viene mantenuta sotto stretto controllo, e
il modo più efficiente per ottenere questo risultato è, a quanto pare, mangiare di meno.
Questo, in sintesi, il suggerimento che scaturisce da un lavoro pubblicato questa
settimana su Nature da una équipe di ricercatori del MIT facente capo a Leonard Guarente. Gli
scienziati hanno studiato nei lieviti la funzione del gene SIR2, Silent Information
Regulator, scoprendo che in esso è codificata linformazione per un enzima con
funzione di istone-deacetilasi capace di «spegnere» intere zone del genoma. Il DNA
infatti, per poter essere decodificato deve essere accessibile, ma la maggior parte di
esso si trova in genere avvolto intorno a strutture proteiche, gli istoni, che formano
limpalcatura fisica dei cromosomi. Le modificazioni enzimatiche degli istoni
determinano la distensione del DNA e stabiliscono quale zona del genoma deve essere letto
e quale soppresso in ogni cellula. Con linvecchiamento questi meccanismi diventano
meno efficienti, e lattivazione di geni non appropriati può causare la morte della
cellula. Il gene SIR2 è capace di controllare questo processo, e infatti le
cellule artificialmente fornite di una copia in più del gene hanno mostrato una vita
molto superiore alla norma. Si è inoltre scoperta un'interessante connessione con
lattività metabolica della cellula, legata dalla disponibilità di cibo. Per
funzionare, il gene SIR2 ha bisogno di un cofattore, il NAD, una molecola
utilizzata dalle cellule per lo scambio di elettroni. «Il coenzima NAD può funzionare
come un segnale dello status energetico della cellula - spiega Guarante - e se un
organismo viene sottoposto a restrizione calorica, il livello di NAD può salire inducendo
lattivazione di SIR2 e di conseguenza allungando la vita cellulare». Ciò
potrebbe spiegare l'osservazione che in alcuni organismi, tra cui lieviti e topi, una
drastica restrizione calorica estende significativamente la durata della vita. Per
verificare queste ipotesi, gli scienziati stanno ora programmando esperimenti di
restrizione calorica in cellule prive del gene SIR2. |
24.02.2000 Un nuovo modo di far crescere in laboratorio le cellule epatiche potrebbe in futuro
rappresentare una reale opportunità di sopravvivenza per coloro che sono in attesa di un
trapianto di fegato, consentendo di superare in parte il problema della reperibilità
degli organi. Questo lambizioso obiettivo che si sono posti i ricercatori del Brigham and Women's Hospital di
Boston, che hanno ottenuto i primi incoraggianti risultati riportati questa settimana in
Science. Il procedimento terapeutico alla base dello studio consiste nella possibilità di
utilizzare epatociti sani, trapiantati nellorganismo, per ripristinare le normali
funzioni epatiche di cui il soggetto è deficitario. La tecnica non è in realtà nuova:
è già stata testata nelluomo, ma la sua applicabilità è limitata dalla
difficoltà di reperire un numero di cellule sufficiente per il trapianto, dato che gli
epatociti crescono molto difficilmente in provetta. Il gruppo di ricercatori guidato da
Philippe Leboulch è riuscito a mettere a punto una strategia per risolvere il problema:
modificando geneticamente gli epatociti, ovvero inserendo in essi un gene tumorale
(oncogene), è possibile innescare il fenomeno della «immortalizzazione», per il quale
le cellule acquistano la capacità di moltiplicarsi allinfinito. Per ovviare il
problema del rischio tumorigenico provocato dalliniezione di queste cellule
nellorganismo, gli studiosi sono riusciti a rendere reversibile
limmortalizzazione: loncogene era inserito in modo tale da poter essere
successivamente escisso dalle cellule mediante un trattamento enzimatico. |
21.02.2000 Curare lictus con un raggio di luce Il laser vaporizza il coagulo senza danneggiare i vasi Un raggio che
«riconosce» il colore del bersaglio potrebbe aiutare a ripristinare il flusso sanguigno
nei vasi afferenti al cervello. La nuova tecnica sperimentale per la terapia
dellictus si basa sullutilizzo di un laser, ed è stata sperimentata da un
gruppo di ricercatori dellOregon Stroke
Center coordinati da Wayne Clark. Cinque pazienti colpiti da ictus sono stati trattati
con il nuovo metodo, che rappresenta la prima applicazione di un laser in questo campo. La
delicata tecnica consiste nella introduzione di un catetere equipaggiato con un laser
allinterno del vaso. Lo strumento, controllato attraverso unimmagine
angiografica, viene posizionato a meno di un centimetro dal punto di ostruzione del
flusso, dove viene attivato per colpire soltanto i componenti del coagulo, costituito
principalmente di proteine e globuli rossi. Il raggio infatti «riconosce»
lostruzione sviluppando energia solo quando incontra un bersaglio di colore rosso,
lasciando intatte le pareti circostanti del vaso. Nonostante la buona riuscita dei primi
interventi, i medici esprimono comunque cautela sulle possibilità di utilizzo della nuova
tecnica su vasta scala, almeno per il momento, sottolineando che lo studio è stato
progettato con lintento di valutarne leffettivo rapporto rischio/beneficio.
«Sembra una tecnica molto promettente» afferma Clark «ma a questo stadio ne stiamo
ancora valutando la sicurezza». Il professore spiega che le nuove ricerche sulla terapia
dellictus sono tese ad accelerare la rapidità dellintervento dopo
lattacco, e che lobiettivo delle sperimentazioni è quello di individuare il
metodo più sicuro ed efficace per giungere alla rimozione fisica del coagulo
nellarco di pochi minuti anziché di ore, come sarebbe auspicabile. Al momento, la
terapia più efficace per il ripristino del flusso sanguigno è la somministrazione del
TPA (Tissue Plasminogen Activator), una molecola capace di attivare i normali processi
fibrinolitici del sangue, somministrata entro breve tempo dallattacco. Ora, i medici
sperano di poter affiancare la terapia farmacologia con nuovi interventi per ridurre
drasticamente gli effetti deleteri causati dalla ostruzione del circolo cerebrale. |
08.03.2000 Chi distrugge la mielina Prospettato un potenziale trattamento terapeutico per curare la malattia Non
sono soltanto le cellule T, noti rappresentanti del sistema immunitario, a distruggere la
mielina nella sclerosi multipla: un nuovo componente cellulare sembra essere responsabile
del processo neuro-degenerativo e per la prima volta proprio questo potrebbe rappresentare
un utile bersaglio terapeutico nei confronti della malattia. |
08.03.2000 La molecola che «rigenera» il muscolo Un nuovo passo verso la crescita dei tessuti in vitro da singole cellule Può
essere sorprendentemente interessante capire cosa succede quando una lucertola perde la
coda. Il modo in cui alcuni organismi sono in grado di rigenerare parti di sé stessi può
essere infatti un meccanismo molto utile per preservare lintegrità del corpo, e
rappresenta un fenomeno di notevole interesse scientifico per le evidenti implicazioni in
campo medico. |
06.03.2000 Una cura per la mucca pazza? Sperimentato con successo sui topi un composto chimico che rallenta lo sviluppo dell'encefalopatia Struttura tridimensionale di un prione di topo |
03.03.2000 Fabbriche di insulina per curare il diabete Prospettive di cura per i pazienti con diabete insulino-dipendente Cristalli
di insulina |
OBESITA': ITALIANI SCOPRONO PERCHE' CAUSA RITARDO
PUBERTA' Roma, 3 aprile - (Adnkronos) - E' la leptina,
ormone prodotto dalle cellule adipose, a causare il ritardo nello sviluppo sessuale degli
adolescenti obesi fra i 12 e i 15 anni. A scoprire il meccanismo della cosiddetta sindrome
adiposo-genitale, riscontrata nei ragazzi in sovrappeso che hanno un ritardo nello
sviluppo dei testicoli e nella produzione di testosterone, sono stati ricercatori italiani
dell'universita' La Sapienza di Roma, diretti dall'andrologo Aldo Isidori, autori di uno
studio condotto in collaborazione con l'ospedale Bambino Gesu' di Roma su circa 40
ragazzi. |
FUMO: PUO' PROVOCARE DEVIAZIONE DEL PENE Roma,
11 aprile - (Adnkronos) - Fumatori attenti: il tabacco puo' provocare la
deviazione del pene. Le minacce alla virilita' non finiscono mai. E l'ultima viene da una
ricerca, tutta italiana, da cui risulta che i fumatori hanno piu' probabilita' dei non
fumatori di contrarre una malattia del pene poco conosciuta dalla maggioranza delle
persone: la malattia di La Peyronie. Non contagiosa o pericolosa per la vita e'
sicuramente una malattia invalidante per una serena vita sessuale. Questa malattia,
infatti, e' caratterizzata dalla presenza di noduli nel pene, dolori e deviazione del pene
all'erezione. Deviazione che a volte raggiunge angolature del pene estreme, anche fino a
90 gradi, che rendono acrobatica, se non impossibile, la penetrazione. |
APPROFONDIMENTI |
Farmaci e favismo: un po' di attenzione puo' salvare una vita.
Nel mondo circa 200 milioni di persone sono affette da deficit di G6PD che
allo stato eterozigote fornirebbe alle femmine una
resistenza superiore alla malaria. In alcune popolazioni la frequenza è particolarmente
elevata: Curdi 62%, Negri Americani
11%, Sauditi 13%, alcuni villaggi della Sardegna 30%; il deficit è ubiquitario
nell'Italia continentale, l'incidenza media è dello
0,4%.
I soggetti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) non sono in grado di
mantenere un livello adeguato di
glutatione ridotto nelle loro emazie. Di conseguenza i gruppi sulfidrilici dell'emoglobina
si ossidano, e l'emoglobina tende a
precipitare all'interno della cellula formando i corpi di Heinz.
Esistono più di 400 varianti di G6PD, distinte da caratteristiche biochimiche e
funzionali.
Il gene del G6PD è stato isolato e mappato; è localizzato nel cromosoma X (X q28);
l'ereditarietà del deficit è di tipo legato al
sesso con femmine eterozigoti portatrici generalmente sane e maschi affetti dal deficit.
Nel deficit di G6PD, in crisi emolitica, è presente un'anemia normocromica-normocitica,
una reticolocitosi, un'iperbilirubinemia
indiretta; lo striscio periferico è di regola indifferente, ma alcune emazie presentano
rottura della membrana e altre possono
essere sbiadite o bicolori. Il test di Coombs è negativo, positiva è la ricerca dei
corpi di Heinz. Il dosaggio dell'enzima è
generalmente ridotto. Si rammenta che l'importante aumento del numero dei reticolociti ad
elevato patrimonio enzimatico
rispetto ai globuli rossi (GR) può portare a un dosaggio ai limiti della normalità del
G6PD. Di fatto, peraltro in soggetti omo ed
emizigoti, anche in presenza di un elevato numero di reticolociti, il dosaggio enzimatico
permette di fatto la diagnosi. Solo nelle
femmine eterozigoti con basso numero di eritrociti G6PD carenti la determinazione
spettrofotometrica dà valori sovrapponibili
alla norma. In questo caso sarà utile il test citochimico di Sansone o il dosaggio della
2-deossi-glucosio-6-fosfato.
Deficit di G6PD e alimentazione
Le fave causano crisi emolitica e devono essere eliminate dall'alimentazione. La
responsabilità della crisi pare legata al
contenuto nelle fave di divicina e di isouramile. La fisiopatologia della crisi è
complessa e non ancora completamente chiarita;
comunque, i bersagli principali della divicina sono i tioli di membrana; sono alterate
l'omeostasi del calcio e le proteine di
membrana; la rimozione dei GR è prevalentemente extravascolare. La gravità della crisi
non è proporzionale alla quantità delle
fave ingerite e risente di fattori individuali non ancora chiari oltre che al modo di
preparazione dell'alimento. Si ricorda
l'opportunità di leggere la composizione di prodotti pre-confezionati a base di verdure
miste. Esiste una segnalazione di crisi
emolitica dopo ingestione di pesche acerbe; il frutto maturo è consentito senza alcun
pericolo. Non esiste al cuna proibizione
per altri legumi (piselli, fagioli, fagiolini, tegoline) ne' per gli agrumi. Si ricorda
una segnalazione di crisi dopo ingestione di grandi
quantità e in breve tempo di bevande dissetanti addizionate con vitamina C (3-4 giorni).
Crisi emolitica durante le infezioni
La crisi emolitica nei soggetti affetti da deficit di G6PD può insorgere entro pochi
giorni dall'inizio di un processo infettivo
febbrile. E' stata segnalata soprattutto nelle broncopolmoniti, salmonellosi, febbre
tifoide, sepsi, epatite virale, ma può
presentarsi raramente anche per processi infettivi meno gravi.
Farmaci da proscrivere in maniera assoluta (lista
aggiornata al 1992)
1. Doxorubicina (Antitumorale)
ADRIBLASTINA - fl 10 mg
2. Furazolidone (Chemioterapico)
FURAZONE - cp 100 mg
GINECOFURAN - cand. Vag. (in ass. con nituroxima)
TRICOFUR - polv. Vag. (in ass. con nifuroxima)
TRICOFUR - ov. Vag. (in ass. con nifuroxima)
3. Acido nalidixico (Chemioterapico)
BETAXINA - cp 500 mg
NALIDIXIM - cp 500 mg
NALIGRAM - scir. 10%; cp 500 mg
NALISSINA - Cp 500 mg
NEG GRAM - cp 500-1000 mg
URALGIN - scir 5%
URALGIN - cp 500 mg
URIFLOR - cp 500 mg
UROGRAM - cp 500-1000 mg
UROPAN - cp 500 mg
4. Nitrofurantoina (Chemioterapico)
CISTOFURAN - cp 50 mg
FURADANTIN - scir. 0,5%
FUREDAN - cp 50 mg
FURIL - cp 50 mg
NITROFUR - scir. 0,5%; cp 50 mg
UROLISA - cp 50 mg
MACRODANTIN - cp 50- 100 mg
NEOFURADANTIN - cp 50-100 mg 5. Sulfacetamide (Chemioterapico)
MINIMS SULFACET - sol. Oft. 10%
PRONTAMID - coll. 30%
SULFACETAMIDE SOD - pomata; soluz 10%
BRUMETON - coll. (in ass. con betamelasone)
VISUBLEFARITE - sosp. Oft. (in ass. con betametasone e tetrizolina)
AUREOMIX - gtt (in ass. con clortetraciclina)
CHEMYTERRAL - gtt oft. (in ass. con oxitetraciclina e cloramfenicolo)
COSMICICLINA - pom. Oft. (in ass. con oxitetraciclina e cloramfenicolo)
ANTISETTICO ASTRINGENTE SEDATIVO - coll. (in ass. con ammonio cloruro, zinco soltofenato,
nafazolina
lidocaina)
6. Sulfametoxazolo (Chemioterapico)
GANTANOL - cp 500 mg (non in commercio in Italia)
ABACIN - supp. cp scir. (in ass. con trimetoprim)
BACTERIAL - cp sosp. (in ass. con trimtloprim)
BACTRIM - cp scir. fl (in ass. con trimetoprim)
CHEMITRIM - cp sosp. fl (in ass. con trimetoprim)
EUSAPRIM - cp sosp. (in ass. con trimetoprim)
GANTRIM - cp scir. (in ass. con trimetcprim)
ISOTRIM - cp (in ass. con trimetoprim)
MEDIXIN - cp scir. (in ass. con trimeioprim)
STREPTOPLUS - cp scir. (in ass. con trimetoprim)
SUPRIN VALEAS - cp scir. (in ass. con trimetoprim)
TRIM - cp sosp. (in ass. con trimetoprim)
PULMOTRIM - cp (in ass. con TMP e oxolamina)
7. Sulfanilamide (Chemioterapico)
EXOSEPTOPLIX polvere uso esterno 10 Gamma (non in commercio in Italia)
SOLFANILAMIDE 1 g.
OTOCAINA - gtt. otologiche (in ass. con cloro-butenolo, guajacolo acido borico, carbamide)
8. Sulfapiridina (Chemioterapico)
Pazienti non responsivi al dapsone nelle dermatiti erpetiformi.
La sulfapiridina è un componente della sulfasalazina:
SALAZOPYRIN EN - cp
SALISULF - cp (non in commercio in Italia)
DAGENAN - cp (non in commercio in Italia)
9. Primachina (Antimalarico)
PRIMAQUINE - cp 15 mg (non in commercio in Italia)
PRIMACHINA - cp 75 mg
PLASMACHINA
10. Blu di metilene (Terapia metaemoglobinemia;Evidenziatore fistole)
In pazienti con metaemoglobinemia.
Agente diagnostico per evidenziare fistole.
METHYLENE BLEU - fl 10 ml (non in commercio in Italia)
PANATONE - fl 5 ml (non in commercio in Italia)
DESMOID JILLEU (non in commercio in Italia)
DESMOID PILLEN (non in commercio in Italia)
UROLENE BLEU (non in commercio in Italia)
VITABLUE (non in commercio in Italia)
11. Niridazolo (Antielmintico)
AMBILHAR - cp 100-500 mg (non in commercio in Italia)
12. Naftalina (Antitarme)
Usata in passato come antielmintico e nel trattamento della
pediculosi e della scabbia
SCENT. OFF. (non in commercio in Italia)
13. Acetanilide (Analgesico-antipiretico) Analgesico e antipiretico (non
più usato)
14. Fenilidrazina (Anti-policitemia -- non più utilizzato) Utilizzata in
passato nel trattamento della policitemia vera;
oggi sostituito con farmaci più efficaci e meno tossici. Può essere ossorbita attraverso
la cute
15. Tiazole sulfone (Antilebbra) Azione simile al dapsone. Usato in
passato nel trattamento della lebbra (meno efficace tuttavia di altri sulfoni)
16. Blu di toluidina (Evidenziatore tumori) Usato per evidenziare tumori
orali e gastrici Somministrato EV per evidenziare le paratiroidi
Somminisrato per trattare i disordini mestruali
17. Trinitrotoluene (Esplosivo) Esplosivo
18. Fenazopiridina (Analgesico urinario) PYRIDIUM - cp 100 mg (non in
commercio in Italia)
Farmaci e sostanze che a dosi terapeutiche non causano crisi emolitiche
Alcune sostanze generalmente a dosi terapeutiche non provocano crisi emolitiche, ma
appartengono a una di queste categorie:
1.Sostanze segnalate come responsabili di crisi emolitica ma in associazione ad altri
fattori (generalmente processi infettivi e
stato febbrile). Si ritiene che la responsabilità della crisi sia del processo infettivo;
non esiste una documentazione
scientificamente valida che dimostri la responsabilità dei farmaci incriminati.
2.Sostanze responsabili di crisi emolitica dopo assunzione di alte dosi per ingestione
accidentale o avvelenamento o per
terapie particolarmente "importanti" per affezioni rare o gravi.
1. Paracetamolo antipiretico analgesico 2. Fenacetina " 3. Acido acetilsalicilico " 4. Aminopirina (amidopirina) " 5. Antipirina " 6. Fenilbutazone " 7. Cloramfenicolo Antibiotico 8. Streptomicina " 9. Isoniazide chemioterapico anti-TBC 10. Sulfacitina chemioterapico 11. Sulfadiazina " 12. Sulfaguanidina " 13. Sulfamerazina " 14. Sulfametossipiridazina " 15. Sulfisoxazolo " 16. Trimetoprim " 17. Clorguanidina antimalarico 18. Clorochina " |
19. Chinina " 20. Pirimetamina antimalarico, antipneumocisti 21. Acido ascorbico (vit. C) vitamina 22. Menadione Na bisolfito 23. Vitamina K 24. Fenitoina anticonvulsivante 25. Colchicina antiartritico 26. Difenidramina antistaminico 27. L-dopa antiparkinsoniano 28. Plobenecid antigottoso 29. Procainamide idrocloruro antiaritmico 30. Chinidina " 31. Antazolina antistaminico-decongestionante nasale 32. Benzexolo antiparkinsoniano 33. Menaptone vitamina K 34. Acido para-aminobenzoico vitamina H 35. Tripelenamina antistaminico |
Consigli terapeutici pratici
A. Antibiotici e chemioterapici
In caso di necessità possono esse re assunti senza pericolo di crisi: l'ampicillina,
l'amoxicillina, l'amoxicillina + ac. clavulanico, le
cefalosporine, i macrolidi, le ureidopenicilline, gli aminoglicosidi, gli aminopeptidi.
L'associazione sulfametoxazolo-trimetoprim, che trova indicazione in pediatria soprattutto
nell'otite e nelle infezioni delle vie
urinarie, è in genere sconsigliata. Su questo punto non c'è peraltro accordo. Numerosi
sulfamidici sono stati segnalati come
responsabili di crisi emolitiche.
Esiste una segnalazione di crisi emolitica dopo ciprofloxacina (non in deficit di G6PD).
Data l'assenza di prove sicure di emolisi
causata dai chinolonici (norfloxacina, ofloxacina) sembra probabile che possano essere
utilizzati a dosaggio normale (ma non in
pediatria, considerata la loro tossicità a livello osteo-cartilagineo).
B. Antipiretici, antinevralgici, antinfiammatori
Acido acetilsalicilico: alte dosi di aspirina (8-100 mg/kg) causano una
riduzione della vita dei GR in alcuni pazienti affetti da
deficit di G6PD, numerosi studi dimostrano che l'aspirina a dosi normali antipiretiche non
è responsabile della crisi emolitica
eventuale; questa sarebbe causata dall'infezione. Emolisi, tuttavia, è stata dimostrata
dopo ingestione di aspirina in soggetti con
G6PD A--, nelle varianti Asiatiche e Milwokee. Come noto, l'acido acetisalicilico è da
evitare sotto i 7 anni di età (sindrome
di Reye); nel deficit di G6PD può essere somministrato, se indicato, nelle età
successive a dosi antipiretiche (20-40 mg/kg/die).
Paracetamolo: non ha effetto emolitico in numerose varianti di deficit di
G6PD (G6PD A--, Canton, Mahydol). Il problema è
analogo a quello dell'aspirina: sono segnalati casi di emolisi in corso di infezione; un
ampio studio italiano dimostra l'assenza di
effetto emolitico in bambini affetti da deficit di tipo mediterraneo. In caso di
necessità, a qualsiasi età, può essere somministrato
senza alcun pericolo il paracetamolo a dosi antipiretiche (20-40 mg/kg/die).
La fenazopiridina è da evitare in maniera assoluta.
L'aminopirina, l'antipirina, la fenacetina e il fenilbutazone sono riportati fra i farmaci
"dubbi". Non esistendo dati di
valutazione rigorosa di questi farmaci in pazienti affetti da deficit di G6PD, è
conveniente non utilizzarli.
Antimalarici
La pamachina (era nella lista dei farmaci da evitare) non è più utilizzata per la sua
tossicità; la primachina è da
evitare; la clorguanidina, la clorochina e la pirimetamina possono essere utilizzate a
dosi terapeutiche.
[Marradi e al. da Medico e Bambino 8/1993]
Torna ad approfondimenti
Torna all'inizio
- Diagnosi: Talento molto sviluppato fra i medici che consiste
nell'intuire le'entita' del conto in banca del paziente in modo da poter stabilire quanto
a lungo debba essere ammalato.
- Dottore: Un gentiluomo che prospera con le malattie e muore con la buona salute.
- Egoista: una persona di bassi gusti, piu' interessato a se stesso che a me.
- Idiota: Membro di una grande e potente tribu' che nel corso dei secoli ha sempre
esercitato un dominio assoluto sulle vicende umane.
NORMATIVA |
Dibattimento
- Impedimento a comparire
dellimputato - Certificato
medico - Potere del
giudice di disattendere la certificazione - Sussistenza. (C.p.p. art. 486). CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 18 febbraio 1998, n. 1938 - Pres. Dinacci - Rel. De Maio - P.M. De Nunzio (conci. diff.) - Cannata. Il giudice, nel valutare la prova dellimpedimento dellimputato a comparire, puo' disattendere la certificazione sanitaria che, parlando di necessità solo di cura e riposo, non esprime in alcun modo una situazione di legittimo impedimento a comparire (nella specie la Corte ha ritenuto non sufficiente a provare lassoluto impedimento a comparire la certficazione attestante " bronchite cronica con ripetuti episodi di broncospasmo"). |
Obbligatorieta'
dell' intervento medico non dannoso CASSAZIONE PENALE, Sez. IV, 4giugno 1998, n. 6613 - Pres. Satta Flores - Rel. Merone - P.M. Calderone (conci. diff.) - Barraco. Ai fini della responsabilità per colpa professionale del medico, deve essere considerato obbligatorio un intervento terapeutico che, pur avendo scarse probabilità di successo, non è comunque dannoso per il paziente. Tuttavia dalla doverosita' dellintervento non si può far derivare la necessaria imputazione dellevento dannoso, dovendosi accertare la sussistenza del nesso di causalità tra lomissione addebitata allimputato e levento (fattispecie di annullamento con rinvio della sentenza di merito per omessa motivazione sul punto relativo al nesso di causalità tra lapplicazione di una sonda nasale per effettuare lo svuotamento gastrico ed il decesso della paziente avvenuto a seguito di sommersione interna per reflusso di materiale alimentare) |
Circonvenzione di incapace: necessita'
di prova CASSAZIONE PENALE, Sez. lI, 10 giugno 1998, n. 2532 - Pres. I Cava - Rel. Carmenini - P.M. Febbraio (concl. conf.) - De Franciscis. In tema di circonvenzione di persone incapaci, lo stato di infermita' o deficienza psichica della persona, pur non dovendo necessariamente consistere in una vera e propria malattia mentale, deve pur sempre provocare una incisiva menomazione delle facoltà di discernimento o di determinazione volitiva tale da rendere possibile lintervento suggestivo dellagente; deve, cioè, essere esclusa la capacità del circonvenuto di avere cura dei propri interessi. Questa condizione di incapacità del soggetto passivo costituisce un presupposto del reato, e pertanto il giudizio di colpevolezza può fondarsi solo sullassoluta certezza della sua sussistenza. |
Torna a Normativa
Torna all'inizio
CONGRESSI E CONVEGNI |
COMUNICATECI I CONVEGNI CHE ORGANIZZATE O
DI CUI VENITE A CONOSCENZA!
Verranno comunicati tramite Pillole e conservati, fino a
scadenza, sul Sito Web. Ovviamente non ci assumiamo responsabilita' sulla qualita' dei
contenuti ne' dell' organizzazione degli stessi.
Da ciascun titolo, durante il collegamento si accede alla
locandina corrispondente. Chi desiderasse ulteriori informazioni (impossibile riportare
TUTTO sul web) e' pregato di contattarci.
Le ultime segnalazioni (indice completo sul sito)
I° Convegno "Aspetti
Giuridici e medico-legali del diritto alla salute e del diritto alla vita. Riflessi nel
mondo del lavoro" Vasto (CH) 28-29 Aprile 2000
Congresso internazionale Diabete Epidemiologia Informatica (Villasimius, Ca, 1-3 giugno 2000
Corso di perfezionamento in andrologia clinica (Fi, 22-27 maggio 2000)
101esimo congresso nazionale Soc.Italiana di Medicna Interna (To 18-22 novembre 2000)
Torna a Congressi e Convegni
Torna all'inizio
Pillole di buonumore
- Il conto corrente e' un'offerta volontaria al mantenimento della
vostra banca.
- Il sapere e' quella parte della nostra ignoranza che abbiamo ordinata e classificata.
- Le donne. Dovremmo cadere nelle loro braccia senza cadere nelle loro mani
- L'omeopata e' l'umorista della professione medica
- Medico: Uno a cui affidiamo le nostre speranze quando malati e i nostri cari quando
sani.