PILLOLE DI MEDICINA TELEMATICA – Marzo 2003
A cura di Daniele Zamperini- Raimondo Farinacci - Marcello Gennari
App cardiovasc
Omocisteina e malattia cardiovascolare
Alti livelli di omocisteina sono stati correlati con cardiopatia ischemica, trombosi venosa profonda, embolia polmonare e ictus.
Per studiare la natura di queste correlazioni sono state portate avanti 2 metanalisi.
Gli autori hanno identificato 72 studi in cui l'effetto di una mutazione nel gene della metilene tetraidrofolatoreduttasi (MTHFR) produceva un moderato incremento nei livelli di omocisteina nel siero. I ricercatori identificarono poi altri 20 studi prospettici di coorte in cui veniva studiato il rapporto tra livelli di omocisteina e malattie cardiovascolari, dopo aggiustamento per altri fattori di rischio.
Vennero calcolati gli Odds Ratio per incrementi di 5 μm/l di omocisteina nel siero: nel caso di cardiopatia ischemica si ebbe un odds ratio di 1.42 negli studi sulla MTHFR e 1.23 negli studi prospettivci.
Per l'ictus l'Odds Ratio risultò di 1.65 negli studi MTHFR (non significativo) e 1.59 negli studi prospettici.
Nel caso della trombosi venosa profonda i dati dagli studi sulla MTHFR diedero un Odds Ratio di 1.29. Non furono trovati invece studi di tipo prospettico.
Gli Autori concludono che una assunzione di 0.8 mg di acido folico al giorno riduce il rischio di cardiopatia ischemica del 16%, di trombosi venosa profonda del 25% e di ictus del 24% nella popolazione con livelli di omocisteina elevati.
Occorrono comunque, per confermare questi dati, dei trial randomizzati.
Wald DS et al
Homocysteine and cardiovascular disease: Evidence on causality from a meta-analysis
BMJ 2002 Nov 23; 325: 1202-6