Non e’ l’influenza, ma il freddo, ad uccidere gli anziani durante l’inverno
La stagione invernale e’ temuta dalla generalita’ degli anziani in quanto generalmente associata ad un incremento di morbilita’ e di mortalita’ legata soprattutto ad infezioni respiratorie. Particolarmente temuta e’ l’infezione della malattia influenzale al punto da indurre l’organizzazione di campagne vaccinali di massa. Quasi sempre infatti l’affezione influenzale viene indicata come la causa principale di tale aumento di morbilita’ e mortalita’. Poiche’ pero’ diverse altre cause possono associarsi a questo andamento morboso, alcuni ricercatori hanno voluto valutare l’aumento di mortalita’ in una regione inglese dal 1970 al 1999, per l’influenza e per tutte le altre cause.
Lo studio comprendeva la registrazione giornaliera della temperatura atmosferica e la correlazione di questa con gli altri dati. E’ stata osservata come la media annuale di morti causata da influenza, si sia progressivamente ridotta nel tempo. I decessi correlati alla malattia influenzale appaiono essere circa 1/3 del totale delle morti invernali; calcolando le sole morti dovute alla stagionalita’, e avvenute durante i mesi invernali, soltanto il 2,4% veniva attribuito direttamente o indirettamente all’influenza. Tale bassa mortalita’ e’ dovuta probabilmente all’immunizzazione e all’esito favorevole delle campagne vaccinali ma, e’ anche probabilmente dovuta alla riduzione in numero dei nuovi ceppi virali, con conseguente mantenimento dello stato immunitario pregresso. Sembra invece che la maggior parte degli altri decessi sia dovuta soprattutto all’esposizione al freddo, esso costituirebbe una situazione di stress, tale da costituire un fattore indipendente di mortalita’, non connesso alle affezioni polmonari di tipo influenzale.
(B.M.J.: 2002;324:89-90 )