PILLOLE di Medicina Telematica – Luglio-Agosto 2004
A cura di Daniele Zamperini, Raimondo Farinacci, Luca Puccetti

APP. UROGENITALE
ONCOLOGIA

Nuovi parametri di riferimento per il test del PSA ? (segnalato da Luca Puccetti)
Dati Usa invitano a rivedere i valori del test per la diagnosi precoce del tumore alla prostata
Nuovi parametri di riferimento per il test del PSA Dati Usa invitano a rivedere i valori del test per la diagnosi precoce del tumore alla prostata Rivedere i valori di riferimento del piu' comune test per la diagnosi precoce del tumore della prostata, quello che misura la quantita' della glicoproteina PSA prodotta dalle ghiandole prostatiche. La proposta arriva dagli urologi riuniti a Roma nel congresso di laparoscopia urologica organizzato dalla Fondazione ''Vincenzo Pansadoro''.
Secondo il presidente del congresso, Vito Pansadoro, il valore di riferimento per il test del PSA non dovrebbe piu’ essere fissato a 4 nanogrammi, ma scendere a 2,5.
La necessita’ di rivedere i parametri del test nasce soprattutto dai dati piu' recenti rilevati negli Stati Uniti, nei quali si e' osservato un numero rilevante di pazienti con tumore della prostata e valori del PSA inferiori a 4.
''I nuovi livelli di riferimento per il test sono gia' riconosciuti negli Stati Uniti. In Italia ci stiamo arrivando adesso'', ha detto l'urologo.
Secondo gli esperti, quindi, solo un indice piu' restrittivo di quello fin qui adottato permette di escludere con sicurezza la presenza di un tumore, oppure di affrontarlo quando e' ancora allo stadio iniziale.
Il test del PSA, per il quale e' sufficiente un semplice prelievo di sangue, e una visita dall'urologo una volta l'anno sono le regole di prevenzione per gli uomini dopo i 50 anni. ''Ma per gli uomini che hanno avuto un caso di tumore della prostata in famiglia e' consigliabile anticipare il test gia' a 40 anni'', ha rilevato Pansadoro.
E' importante ripetere il test ogni anno, ha aggiunto, perche' piu' del valore assoluto del test ha importanza l'andamento, rilevato attraverso una serie di determinazioni.
Fonte: Fondazione Vincenzo Pansadoro, riportata da ANSA - ROMA, 3 GIU

In realta' molto si discute circa questi aspetti, in quanto possono prospettarsi una serie di problemi di rilevante importanza: 1) l' abbassamento della soglia di positivita' per il PSA aumentera' certamente il numero (gia' rilevante) di "falsi positivi", dei soggetti cioe' nei quali l' aumento del PSA non e' correlato con una malattia neoplastica; 2) l' aumento delle diagnosi precoci non sembra accompagnarsi ad un aumento della sopravvivenza, in quanto molti di questi tumori sono destinati a rimanere subclinici.
Sono in corso alcuni studi clinici controllati per dirimere definitivamente la questione. Le posizioni attuali degli urologi appaiono in netto contrasto con le conclusioni della Consensus Conference di Firenze (maggio 2003), che riportiamo integralmente del capitolo degli approfondimenti
(Luca Puccetti)