Studio PCPT - La Finasteride ha ridotto l’incidenza di tumore alla prostata
La Finasteride è un inibitore della 5-alfa-riduttasi , un enzima che converte il testosterone a diidrotestosterone.

Il diidrotestosterone è il principale androgeno presente nella prostata, ed è coinvolto nello sviluppo del tumore della prostata.
Attualmente la Finasteride trova indicazione al dosaggio di 5 mg nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, e di 1 mg nell’alopecia androgenetica.

La finasteride e’ stata somministrata finora con una certa cautela per il timore che potesse mascherare la comparsa di un carcinoma prostatico, e per i possibili disturbi sessuali che il suo uso puo’ comportare.

Sembrerebbe, invece, che possa essere utile nella prevenzione del cancro prostatico.

Il National Cancer Institute ha infatti interrotto prima del tempo lo studio Prostate Cancer Prevention Trial ( PCPT ) per gli evidenti benefici del trattamento con la Finasteride nel ridurre l’incidenza di carcinoma prostatico in uomini con età superiore ai 55 anni.
Malgrado questi apparenti benefici, e’ tuttavia lo stesso National Cancer Institute che cerca di frenare gli entusiasmi.
E’ vero infatti che la Finasteride ha ridotto in modo significativo ( 25%) il rischio di carcinoma prostatico , ma nel gruppo trattato con l’inibitore della 5-alfa-riduttasi è stata osservata una maggiore incidenza di tumori alla prostata ad alto grado , cioè tumori ad alta malignità.

Occorrera’ quindi approfondire ulteriormente il problema.

Fonte : Xagena