Risperidone: non usare nei disturbi psicotici e comportamentali dei soggetti dementi

E' stato pubblicato il DECRETO 11 marzo 2004 "Modifica degli stampati di specialita' medicinali contenenti risperidone." (GU n. 63 del 16-3-2004)

In tale decreto vengono modificate le caratteristiche di uso del prodotto, in quanto nel corso di studi internazionali sono stati evidenziati gravi effetti collaterali, particolarmente a carico dell' apparato cerebrovascolare, nei pazienti affetti da demenza.

Il medico e' tenuto ad informarsi preventivamente a proposito di eventuali precedenti ischemici cerebrali dei pazienti.

Di seguito vengono riportate le parti salienti del Decreto:

"Allegato 1 RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego Risperidone non e' autorizzato per il trattamento della psicosi e/o disturbi comportamentali correlati a demenza e non e' raccomandato per questo particolare gruppo di pazienti a causa di un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari (EACV). In studi clinici controllati con placebo della durata di 6-12 settimane) su pazienti anziani con sintomatologia psicotica e/o disturbi comportamentali correlati alla demenza sono stati riportati EACV (ad es. ictus, TIA), alcuni dei quali fatali. Nei pazienti trattati con risperidone e' stato riscontrato un aumento di EACV di oltre 3 volte rispetto ai pazienti trattati con placebo. Tutti i pazienti trattati con risperidone e placebo che hanno presentato EACV avevano fattori di rischio preesistenti. 4.8 Effetti indesiderati In studi clinici su pazienti anziani con demenza, il trattamento con risperidone e' stato associato con una piu' alta incidenza di eventi avversi cerebrovascolari rispetto al placebo (vedere anche 4.4). Foglio illustrativo Opportune precauzioni d'impiego L'uso di R***/B*** [nomi commerciali cancellati, n.d.r.] nei pazienti anziani con demenza non e' raccomandato in quanto potrebbe causare seri effetti collaterali avversi quali ictus o attacchi ischemici transitori (TIA). Il medico deve essere informato nel caso in cui il paziente abbia avuto in passato un ictus o attacchi ischemici transitori (TIA). Effetti indesiderati ictus, attacchi ischemici transitori (TIA)."

Daniele Zamperini (con la collaborazione di Marco Venuti, Medico&Leggi)