Nuovo trattamento per l’epatite cronica B correlata

L’interferone e la lamivudina rappresentavano , fino a poco tempo fa, il gold standard per la terapia dell’epatite cronica B correlata.

Molto recentemente è entrato in commercio una nuova molecola, un analogo nucleosidico, l’adefovir dipivoxil (Hepsera) che è stato valutato in due trial distinti.

Nel primo studio 515 pazienti affetti da epatite cronica B correlata con antigene "e" positivo furono randomizzati per ricevere una dose giornaliera di adefovir (30 mg o 10 mg) contro placebo.

A 48 settimane entrambi i gruppi di trattamento con adefovir mostravano una probabilità significativamente superiore rispetto al gruppo placebo di avere un miglioramento istologico alla biopsia epatica (59% e 53% contro 25%), livelli di HBV DNA sierici non rilevabili (39% e 21% contro 0%) e normali livelli di transaminasi.

La dose di 30 mg si associò con una lieve tossicità renale.

In un secondo studio, 185 pazienti e-antigene negativi furono randomizzati per ricevere dosi giornaliere di adefovir ( 10 mg) o placebo.

Dopo 48 settimane i pazienti trattati col farmaco presentavano una percentuale significativamente superiore di miglioramenti istologici (64% contro 33%), livelli non riconoscibili di HBV DNA nel siero (51% contro 0%) e normali livelli di transaminasi.

Non furono descritti effetti collaterali importanti.

Anche l' epatite B sta finalmente trovando gli antagonisti piu' efficaci.

Marcelloin P et al

Adefovir dipivoxil for the treatment of hepatitis B e antigen-positive chronic hepatitis B

N Engl J Med 2003 feb 27; 348: 808-16

Hadziyannis SJ et al

Adefovir dipivoxil for the tratment of hepatitis B e antigen negative chronic hepatitis B

N Engl J Med 2003 Feb 27; 348: 800-7